Lo spirito del Natale non abita in Cittadella Regionale Rosa Critello, Rsu e dirigente sindacale della Cisal, si è fatta portavoce del malcontento dei dipendenti
Campane, ghirlande, addobbi, alberelli colorati e una pioggia di luci: nonostante la crisi, la città di Catanzaro s’illumina per il Natale. Tutta pronta per l’8 dicembre, come da tradizione, ogni via e borgo si tinge di festa. Ma questo non accade a Germaneto, e precisamente nella Cittadella regionale, dove solo il 21 dicembre, a pochi giorni dal Natale, qualcuno si è ricordato che è festa anche lì e ha piazzato un piccolo e spaventato alberello di Natale, posto su un improvvisato rialzo.
«Capisco che il tema addobbi di Natale non sia proprio annoverabile fra le emergenze, ma è difficile non essere delusi guardando il più “pubblico” e centrale fra gli edifici istituzionali regionali che a Natale, nella sua imponente sede, si sia ricordato così tardi delle feste». Queste le parole di Rosa Critello, RSU e Dirigente Sindacale della Cisal, che raccoglie il malcontento che si aggira negli uffici della Cittadella in questi giorni di festa. «L’atmosfera natalizia sembra lontana da qui – prosegue il dirigente sindacale –. Solo un piccolo alberello che ha ricordato in netto ritardo l’avvicinarsi delle feste in una struttura dalle notevoli dimensioni. Niente altro per i quasi 10mila metri quadri della piazza centrale o negli oltre 95mila metri quadri di spazi verdi e parcheggi. Non c’è nulla che rappresenti il Natale ai circa 1.800 dipendenti regionali e per tutti coloro che si recano, anche solo in visita, alla Regione Calabria, se non qualche sporadico addobbo in alcuni dipartimenti, fatto dagli stessi dipendenti regionali che armati di spirito natalizio hanno cercato insieme di dare nel loro piccolo un contributo».
«Forse – ironizza la rappresentante sindacale –, si è deciso di allinearsi a Gerusalemme che quest’anno ha cancellato quasi tutte le celebrazioni civili per il Natale, e anche lì è stato acceso solo un albero. Sarà, dunque, il rispetto religioso verso le altre etnie ad aver contribuito a questa quasi totale assenza di Natale?».
“Sursum Corda” dicevano i latini. «Il “cuore” politico e gestionale della nostra amata Calabria – prosegue la nota del dirigente sindacale Cisal –, durante le feste, non può essere rappresentato come un luogo triste e deprimente, in cui svanisce la magia del Natale. Ma in questo caso sarà stata una dimenticanza. Una vera e propria svista che ha dato vita all’albero “riparatore” del 21 dicembre. Evidentemente questo sventurato Natale in cittadella è il riflesso di una Calabria che non fa nulla per valorizzarsi. E così, approssimativamente prosegue incurante nell’immagine che dà di sé.
Una terra che non fa risaltare le sue eccellenze, come i maestosi abeti bianchi della Sila, spesso donati allo Stato del Vaticano proprio in occasione delle feste. O rimanendo in tema di peculiarità, perché non pensare a tenere viva la tradizione “presepistica” tipica della nostra terra, magari con un concorso dedicato alle scuole o agli artigiani locali? Una scelta che avrebbe reso la cittadella un luogo degno, anche durante le festività, di rappresentare la Calabria, con le sue eccellenze, gratificando moralmente anche coloro i quali si recano quotidianamente negli uffici regionali per svolgere il loro lavoro. Un’assenza di Natale segnalata proprio dagli stessi lavoratori, che tramite la Cisal hanno espresso il loro malcontento. I dipendenti si aspettavano qualcosa di più curato e rappresentativo – spiega la dirigente sindacale –. La gioia del Natale là si può e la si deve provare e tutti hanno diritto di vivere l’atmosfera di festa».
«Lo scoramento è il sentimento che travolge la Cittadella – conclude Rosa Critello – visto l’albero dell’ultimo momento che si è acceso solo qualche giorno prima di Natale. Sono i piccoli gesti che creano benessere sul luogo di lavoro. E l’ambiente che si vive nell’orario lavorativo si traduce in motivazione e produttività. Dai piccoli uffici alle grandi aziende non c’è luogo di lavoro che non celebra, anche solo con un simbolo il Natale. E questo simbolo arriva nella cittadella della Regione quattro giorni prima di Natale, quasi ad ammettere “ce n’eravamo dimenticati”».