LODO ALFANO: IN COMMISSIONE PASSA LA RETROATTIVITA’ DELLO SCUDO
redazione | Il 19, Ott 2010
La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato l’emendamento al ddl costituzionale per lo scudo alle alte cariche dello Stato (ora ridotte al presidente della Repubblica e al presidente del consiglio) che consente la sospensione dei processi per fatti anche antecedenti all’assunzione della carica.
LODO ALFANO: IN COMMISSIONE PASSA LA RETROATTIVITA’ DELLO SCUDO
La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato l’emendamento al ddl costituzionale per lo scudo alle alte cariche dello Stato (ora ridotte al presidente della Repubblica e al presidente del consiglio) che consente la sospensione dei processi per fatti anche antecedenti all’assunzione della carica.
La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato l’emendamento al ddl costituzionale per lo scudo alle alte cariche dello Stato (ora ridotte al presidente della Repubblica e al presidente del consiglio) che consente la sospensione dei processi per fatti anche antecedenti all’assunzione della carica. E’ quanto prevede una proposta di modifica a firma del relatore e presidente della commissione, Carlo Vizzini. ”Al di fuori dei casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione – si legge nell’emendamento – i processi nei confronti del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio dei ministri, anche relativi a fatti antecedenti l’assunzione della carica, possono essere sospesi con deliberazione parlamentare secondo le disposizioni della presente legge costituzionale”.
L’approvazione dell’emendamento in questione segue al via libera della precedente proposta di modifica sempre a firma di Vizzini che la settimana passata aveva equiparato presidente della Repubblica e presidente del Consiglio nella tutela dello scudo e inserito fatti e reati anche extra funzionali tra quelli suscettibili di copertura. I lavori della commissione proseguiranno domani e giovedi’ pomeriggio con l’esame ed il voto sugli emendamenti. Il percorso del procedimento appare tranquillo anche per la netta supremazia numerica della maggioranza che puo’ contare sui voti favorevoli dei senatori Pdl, Lege, Fli e Mpa.
PD-IDV: COSI’ SI SPIANA STRADA PER BERLUSCONI AL QUIRINALE.
”Cosi’ si prepara la strada dell’immunita’ per Berlusconi se andra’ al Quirinale”. E’ con queste parole che il senatore Idv, Pancho Pardi commenta l’approvazione in commissione Affari costituzionali dell’emendamento del relatore Vizzini al lodo Alfano che prevede la sospensione dei processi a carico del presidente della Repubblica e del Consiglio anche per fatti antecedenti all’assunzione della carica. ”Dopo l’approvazione dell’altro emendamento Vizzini, che equipara presidente della Repubblica e presidente del Consiglio nell’esigenza dello scudo e che lo allarga anche ai reati extrafunzionali, il quadro e’ completo – aggiunge Pardi -. Resta pienamente valida la domanda che ho posto tempo fa in Aula rivolgendomi al premier, e cioe’, lei vuole l’immunita’ per andare al Quirinale o andare al Quirinale per l’immunita’?”. Dello stesso tenore critico anche il commento della senatrice Pd, Silvia Della Monica, che rimarca: ”Non si e’ mai vista una Costituzione che stabilisca come anche chi e’ sottoposto a procedimento penale possa diventare presidente del Consiglio o presidente della Repubblica. In questo modo anche chi e’ agli arresti domiciliari o in carcere potra’ candidarsi al Colle o a Palazzo Chigi”. L’osservazione della senatrice Della Monica nasce dal fatto, ritenuto ‘mostruoso’ dall’opposizione, che la sospensione dei processi non blocca le indagini, ”con la possibilita’ dunque di giungere anche alla custodia cautelare”, osserva sempre la senatrice Pd.
QUIRINALE: PRESIDENZA SEMPRE ESTRANEA A DISCUSSIONE
Il Quirinale con una breve nota sottolinea che la Presidenza della Repubblica era e resta estranea alla discussione sul Lodo Alfano.
”A proposito della proposta di legge costituzionale sulla disciplina dei processi nei confronti delle alte cariche dello Stato in discussione alla I Commissione del Senato della Repubblica, al Quirinale – questo il testo della nota – si ribadisce – come gia’ affermato il 7 luglio scorso – che la Presidenza della Repubblica resta sempre rigorosamente estranea alla discussione, nell’una e nell’altra Camera, di qualunque proposta di legge e di sue singole norme, specialmente ove si tratti di proposte di natura costituzionale o di iniziativa parlamentare”.