L’on. Molinari esulta, entra in vigore il decreto per cancellare i debiti Equitalia Francesco Molinari formalizzerà le sue dimissioni da senatore dopo l'insediamento di Mattarella, intanto porta a casa un successo nella battaglia che l'ha sempre visto protagonista
In attesa che venga calendarizzata la discussione delle mie dimissioni e contemporaneamente alla mia necessitata posizione istituzionale in ordine all’elezione del Presidente della Repubblica, non ho dimenticato l’impegno che ho assunto verso i cittadini, calabresi ed italiani, e che continuerò ad assolvere sino a quando rivestirò una carica istituzionale.
Sono felice di poter affermare che da oggi sarà possibile azzerare i debiti con Equitalia. È finalmente entrato in vigore, cosa per cui ho dibattuto in Commissione, nei pochi spazi che mi erano consentiti e senza quel clamore e pubblicità riservate dalla casta superiore del M5S ad iniziative velleitarie (delle quali normalmente non mi occupo), il decreto che fissa i requisiti per rendere operativo il cosiddetto “procedimento per la esdebitazione”.
Infatti, nonostante il procedimento fosse stato licenziato con la legge n.3 del 2012, finora, per mancanza delle norme procedurali, non lo si poteva utilizzare per arrivare al cosiddetto “fallimento del debitore”, che consentirebbe di far uscire dalla crisi le famiglie e le micro imprese cancellando i propri debiti. Una buona – pur nella drammaticità delle situazioni alle quali è relativa – notizia che rende meno inutile la mia permanenza in queste aule e alla quale va sommata la pronuncia del 15 settembre 2014 del Tribunale di Busto Arsizio, la cui Seconda Sezione Civile ha sancito la possibilità di attivare il procedimento in questione anche se il creditore è uno solo ed è l’Agente per la riscossione.
Si aprono nel nostro Paese, i cui governi vantano essere parte integrante dell’Europa quando si vogliono imporre sacrifici ma che non riconosce un principio di civiltà – presente da decenni in altri Paesi europei – quale quello che “che ognuno paghi secondo le proprie possibilità”, nuovi scenari per quei cittadini tartassati ed in difficoltà per colpa di uno Stato patrigno. Sarà una rivoluzione che non riscatterà la disperazione che ha portato ai tanti suicidi, rendendo tale conclusione amara per le vittime ed anche per chi – come me – ha dovuto assistere ad un’opposizione inconcludente di fronte ai veri problemi dei cittadini italiani e, probabilmente, ha sbagliato a non sottrarsi prima ad una setta insulsa.Avv. Francesco Molinari
cittadino eletto al Senato