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L’Operazione. Maxi blitz in Calabria sulla gestione dei depuratori e inquinamento, 17 gli arresti e società sequestrate

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Dalle prime ore di questa mattina, nelle province di Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza, i Carabinieri del Comando Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica e del Comando per la Tutela Forestale e dei Parchi, stanno dando esecuzione a numerosi provvedimenti cautelari personali e reali, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Catanzaro, su un rilevante inquinamento ambientale determinato dall’illecita gestione di molteplici impianti di depurazione a servizio dei comuni calabresi. L’operazione vede attualmente impegnati 150 Carabinieri.

Aggiornamento
17 gli arresti, 4 in carcere e 13 ai domiciliari; un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; 6 le società sequestrate.
34 i depuratori interessati nelle cinque province per 40 Comuni, ma la società gestiva anche altri impianti il Procuratore Capomolla spiega che “In un caso c’è stato il ribasso del 54% rispetto all’importo della gara e questo ha costretto a risparmiare sui costi e quindi sul controllo e la manutenzione, con il conseguente sversamento, anche in mare e illecito, dei fanghi che invece di esse conferiti negli ambienti ad hoc, attraverso la falsificazione dei documenti venivano smaltiti illecitamente”.
Gli inquirenti, nel corso delle indagini durate due anni tra il 2021 e il 2022, hanno ricostruito una serie di condotte illecite “legate al trattamento acque e dei rifiuti”.

GLI INDAGATI
Bartucca Davide
Bongarzone Giuseppe
Dardano Giuseppe
Lento Ernesto
Minieri Giuseppe
Minieri Mario
Minieri Saverio
Nisticò Daniele
Papalia Vincenzo
Passafaro Giovanni
Passafaro Giuseppe
Passafaro Raffaele
Pungitore Francesco
Rosariano Domenico
Rutigliano Gioacchino
Serianni Ilario
Talarico Andrea
Talarico Vincenzo Ruggero
Trapasso Francesco
Valentino Giuseppe Donatello
Vescio Campisano Antonietta detta Antonella.

Ambiente: Occhiuto, Giunta continuerà a investire per tutela patrimonio naturale
“All’inizio del mio mandato alla guida della Regione, poco più di due anni fa, ho posto al centro dell’agenda di governo la tutela del nostro ambiente forestale e marino, dialogando innanzitutto con la magistratura e con le forze dell’ordine, che hanno un ruolo determinante nel contrasto ai reati ambientali.
L’ho fatto perché ritenevo il quadro generale estremamente degradato e abbandonato, dopo decenni di incuria anche da parte di chi avrebbe avuto il dovere di amministrare il proprio territorio con attenzione e serietà.
Le inchieste che si stanno moltiplicando in Calabria – soltanto ultima in ordine di tempo l’operazione ‘Scirocco’ che ha condotto stamane all’arresto di 17 persone e al sequestro di 10 milioni di euro – confermano quanto effettivamente grave sia il fenomeno relativo ai reati ambientali nei nostri territori.
L’indagine messa in luce oggi riguarda l’inquinamento determinato dall’illecita gestione di diversi impianti di depurazione al servizio dei Comuni.
Ringrazio anche a nome di tutti i calabresi i carabinieri del Comando Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica e del Comando per la Tutela Forestale e dei Parchi, per la straordinaria azione investigativa messa in atto.
La mia Giunta continuerà incessantemente a vigilare e a investire sul miglioramento del sistema depurativo dei nostri Comuni, così come sulla tutela complessiva del nostro patrimonio naturale che – come ho spesso sottolineato – costituisce la più grande ricchezza della Calabria”.

Calabria, inchiesta sulla depurazione, Irto (Pd): “Congratulazioni a inquirenti e investigatori, fondamentale tutelare ambiente e salute”
«Congratulazioni alla Dda di Catanzaro, ai carabinieri e a quanti hanno collaborato alle indagini dell’ultima inchiesta sulla depurazione in Calabria, che ha portato all’emissione di 18 misure cautelari e ad accertamenti per 34 impianti in 40 Comuni delle cinque province regionali». Lo afferma, in una nota, il senatore Nicola Irto, segretario del Pd calabrese, che sottolinea: «L’attività degli inquirenti e degli investigatori è sempre fondamentale, soprattutto, come in questo caso, per individuare danni e pericoli ambientali, garantire la salute e – conclude Irto – un servizio essenziale ai cittadini».