L’Orchestra di fiati di Cinquefrondi incanta Varapodio Standing ovation per i musicisti diretti dal maestro Cettina Nicolosi. Guest star, Ilenia Surace, che ha scaldato i cuori con la sua splendida voce
di Teresa Cosmano
Standing ovation per il Concerto di Natale dell’Orchestra di fiati di Cinquefrondi, tenutosi nella chiesa di San Nicola di Varapodio. Diretti dal maestro Cettina Nicolosi, i musicisti hanno eseguito estratti delle più celebri opere di Gioachino Rossini, passando per i brani più famosi di Ennio Morricone ed incantando il pubblico con i “Fremiti d’indipendenza”, una raccolta dei più illustri motivi del Risorgimento italiano. Ma a suggellare la loro bravura, l’esecuzione del “Nessun dorma” della Turandot di Giacomo Puccini, con il trombone solista Michele Agostino, che ha visto la platea alzarsi in piedi ed applaudire senza sosta. Apprezzamenti anche per il “Blues”, tratto da “Un americano a Parigi”, eseguito dal clarinetto solista Giuseppe Taverna e per il medley conclusivo dei più famosi brani della tradizione natalizia, che ha particolarmente coinvolto il pubblico.
L’Orchetra di fiati di Cinquefrondi, fondata dal maestro Nicolosi, presidente del Conservatorio Cilea di Reggio Calabria, che quest’anno compie 10 anni, non ha fatto altro che confermare la sua fama, mentre la vera rivelazione è stata la splendida e soave voce di Ilenia Surace, che accompagnata dall’Orchestra, ha incantato con la magistrale interpretazione di brani come “What a wonderful world”, “Adeste Fidelis”, “Happy Xmas” e “Hallelujah” di Leonard Cohen. Ilenia Surace, cantante di professione, ha da poco aperto una scuola di canto moderno a Palmi, la “Voice Art”. A complimentarsi con i ragazzi e con il maestro, il sindaco Orlando Fazzolari, che sottolineando l’impegno di tutti nel raggiungere gli ambìti riconoscimenti di cui si fregia da tempo l’Orchestra, ha approfittato dell’occasione per invitarli ad esibirsi in concerto sulla piazza principale del paese, in estate. La serata è stata condotta dal portavoce dell’Orchestra cinquefrondese, Francesco Belziti.