L’Ordine Giornalisti denuncia: “Accredito negato a giornalista” "Perché ai dirigenti della squadra di volley non piace quello che scrive"
Domenica 3 aprile a Palmi si è registrato un nuovo, paradossale episodio ai danni di un giornalista. Al collega Saverio Albanese, incaricato dal giornale per il quale scrive di seguire la partita di volley femminile tra la Golem di Palmi e la Informatica Trentino, all’ingresso del palazzetto dello sport è stato negato l’accredito stampa di cui aveva sempre usufruito ed è stato intimato di pagare il biglietto. La motivazione data da un dirigente della Golem, per come lo stesso Saverio Albanese ha denunciato attraverso una nota comparsa sul “Quotidiano del Sud”, è davvero da lasciare allibiti: l’accredito era stato revocato perché Saverio Albanese avrebbe, nei suoi articoli, scritto cose che non piacciono ai dirigenti della Golem Palmi. Il fatto, al di là della sua marginale importanza pratica, è assai significativo perchè evidenzia un modo di pensare che fa a pugni con la correttezza, il rispetto dei ruoli, il rispetto per gli altri. La “punizione” inflitta a Saverio Albanese è da un lato ridicola e dall’altro inaccettabile. L’Ordine dei Giornalisti della Calabria denuncia l’episodio come esempio negativo, come prevaricazione, come testimonianza di una mentalità “padronale” che non tiene conto dei diritti degli altri e che tende a considerare il lavoro dei giornalisti utile e apprezzabile solo se si evita di esprimere opinioni o se si valuta positivamente qualunque mossa del “padrone del vapore” di turno. L’Ordine dei Giornalisti della Calabria si augura che l’episodio sia stato frutto di un, pur deprecabile, errore di valutazione ed invita la Golem Palmi, che peraltro va apprezzata per la meritoria attività che porta avanti tra mille sacrifici, a prendere atto della caduta di stile ed a ristabilire con il collega Saverio Albanese il rapporto corretto che deve esserci tra dirigenti sportivi e giornalisti che seguono l’attività delle compagini impegnate nei vari campionati. Nella piena consapevolezza della rispettiva autonomia di valutazione e di giudizio.