“L’ospedale di Polistena sta morendo nel caos totale” La denuncia di Giuseppe Gentile, segretario regionale Sulpi - GUARDA IL SERVIZIO
All’Ospedale di Polistena c’è il caos totale: i reparti esplodono, il personale è carente o inesistente, le sale operatorie di notte rimangono sporche, i professionisti soffrono di una condizione di lavoro terribile dalla quale bisogna uscirne immediatamente. La mancanza di sangue in questo ospedale di riferimento, non permette più di effettuare interventi di Ortopedia, Chirurgia e Ostetricia/Ginecologia in emergenza, a fronte delle molteplici emergenze. Spesso di notte le sale operatorie sono invase da feci, urine, sangue, liquido amniotico e vomito, fermi ad aspettare il giorno successivo per essere pulite e igienizzate; di notte le attività di supporto sono garantite da un solo Operatore Socio Sanitario a chiamata in reperibilità.
Si è difronte spesso a uno scenario raccapricciante, veri e propri drammi umani ingestibili. Basta pensare a una delle tanti notti dove ci sono 5 parti, il reparto è stipato come un uovo sodo, partorienti sulle poltrone in attesa di ricovero con le membrane rotte, sale operatorie sporche e nessuno alza un dito per risolvere il problema.
E’ di pochi mesi il nostro grido d’allarme dove si rischiava di far partorire per terra le gestanti. Da allora si è precipitato sempre più nell’abisso al punto tale da mettere in discussione tutti i livelli di assistenza. Difatti, persino i servizi pubblici essenziali sono con l’acqua alla gola: l’unica TAC, presente nel comprensorio della Piana a Polistena, è guasta da una settimana per un danno grave da usura e nessuno ha deciso di comprarne una nuova; il personale medico viene messo in mobilità d’urgenza e anziché risolvere i problemi se ne creano altri; i professionisti seri e onesti pronti a superare il proprio dovere si ritrovano inchiodati e costretti a desistere nel loro intento di cambiamento del sistema.
Purtroppo quando si tenta di gestire la politica sanitaria da postazioni lontani dall’ammalato, non si riesce a far nulla di buono e si rischia di mandare in corto circuito quel poco che funziona. Intanto la programmazione aziendale rimane sulla carta e i tempi di attuazione non saranno brevi; le nomine dei Direttori Aziendali, Sanitario e Amministrativo, rischiano di saltare; le 4 prescrizioni fatte in 4 anni per il centro trasfusionale di Polistena ne hanno decretato la chiusura; le casse dell’ASP sono continuamente prosciugate dai provvedimenti dei Commissari ad Acta; il personale addetto alle pulizie dell’ospedale di Polistena è stremato, sottoposto a un carichi di lavoro disumani di tre ore lavorative giornaliere ma costretti a pulire e disinfettare l’impossibile; questi lavoratori devono fare la questua per ricevere il misero stipendio, da sempre pagato con forti e ingiustificabili ritardi e questo mese la miseria è stata erogata soltanto per la metà riferita al mese di maggio.
Questa lunga sequela di negatività non depone affatto bene per una direzione aziendale dalla quale si aspettava un serio e immediato cambiamento. Probabilmente non basta l’esperienza di un Direttore ferrato sui Livelli Essenziali di Assistenza, ma non in grado di realizzarli sul campo, né serve più di tanto una gestione commissariale litigiosa incapace di far partire le assunzioni di personale. Orbene non è questo che si merita una terra già sofferente come la nostra dove non dobbiamo continuare a dire che al peggio non c’è mai fine. Pretendiamo fatti concreti, visibili e tangibili. La salute è un fatto molto serio e forse sarebbe ora che i cittadini decidessero una volta per tutte di rivendicare seriamente questo di diritto.
IL SEGRETARIO REGIONALE S.U.L.P.I. – Giuseppe Gentile