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TAURIANOVA (RC), VENERDì 20 SETTEMBRE 2024

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Lotta ‘ndrangheta, Movimento 5 Stelle in piazza a Reggio Si è tenuto ieri sera l'evento "La notte che spazza il sistema. In piazza per soffocare la ‘ndrangheta in politica". Di Maio e Di Battista: "Votare subito su Bilardi e Caridi"

Lotta ‘ndrangheta, Movimento 5 Stelle in piazza a Reggio Si è tenuto ieri sera l'evento "La notte che spazza il sistema. In piazza per soffocare la ‘ndrangheta in politica". Di Maio e Di Battista: "Votare subito su Bilardi e Caridi"
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REGGIO CALABRIA – Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, insieme ai rappresentanti calabresi del M5S, hanno partecipato domenica 24 luglio all’evento “La notte che spazza il sistema. In piazza per soffocare la ‘ndrangheta in politica” organizzato a Reggio Calabria nel piazzale della stazione Lido.

I parlamentari pentastellati si focalizzano sin da subito sulle operazioni contro la ‘ndrangheta condotte dalla Dda di Reggio Calabria che hanno riguardato alcuni politici calabresi: “Mi auguro che si arrivi il prima possibile al voto sulla richiesta di arresto del senatore Caridi. É vergognoso che ancora non si sia votato su questa richiesta”. Dichiara Alessandro Di Battista, componente del Direttorio del Movimento 5 Stelle. “Sono tre anni – ha aggiunto – che denunciamo l’alleanza tra politici corrotti e cosche. Senza i politici corrotti le cosche non avrebbero la forza che hanno. Il reato di voto di scambio politico mafioso è stato annacquato dal Pd, che ha ubbidito a Forza Italia e al Nuovo centro destra, da cui provengono i politici coinvolti in questi scandali come il senatore Caridi. La nostra proposta è che venga istituito un vero reato di scambio politico-mafioso, che hanno annacquato; di inserire il Daspo per i corrotti, e che venga creata la figura dell’agente provocatore, infiltrati dentro la Pubblica amministrazione per scovare dall’interno i reati legati alla corruzione”.

Alla manifestazione presente anche Luigi Di Maio, che afferma: “Le ultime inchieste della Dda di Reggio Calabria hanno dimostrato che senza la politica corrotta la ‘ndrangheta neanche esisterebbe”. “Noi siamo qui – ha aggiunto – per affermare che c’é un modo di fare politica differente, un modo di fare politica in cui non c’è bisogno di voto di scambio. Una politica differente”. Secondo Di Maio, “il Senato prima della pausa estiva, dovrebbe calendarizzare l’autorizzazione a procedere per i senatori Bilardi e Caridi”. “Questo Paese ha una struttura, tra enti locali, regionali e Governo centrale, fatta apposta per consentire la corruzione. Non dico che è stata progettata per favorire la corruzione, ma per come è fatta tutti si rendono conto che la favorisce. Questa stratificazione non sta facendo altro che creare la corruzione in cui si annidano anche le dinamiche di mafia”.

DALILA NESCI (M5S)

“Il grande riscontro di presenze registrato nella serata di ieri è il
miglior segnale che Reggio poteva aspettarsi: i cittadini avvertono la
necessità di un cambiamento.” Così la deputata del Movimento 5 Stelle
Federica Dieni commenta il successo della manifestazione “La notte che
spazza il sistema”, tenutasi il 24 luglio a Reggio Calabria.

“E’ stato importante – continua la parlamentare – constatare che la nostra
città non ha accolto passivamente la notizia delle inchieste della
magistratura, cui va la nostra gratitudine. Reggio c’è e l’ha dimostrato.
Sono tante le persone oneste che chiedono una svolta vera, di fronte
all’orrendo spettacolo della ‘ndrangheta che, con complicità di destra e di
sinistra, da anni fa scempio delle nostre istituzioni. Con Luigi Di Maio,
Alessandro Di Battista e gli eletti calabresi abbiamo provato a convincere
la nostra gente che un’alternativa c’è.”

“Vorrei ribadire quanto ho cercato di trasmettere ieri alla piazza,
guardando negli occhi tanti reggini di cui sono certa di interpretare i
pensieri” sostiene la deputata, che riprende una parte del suo intervento.
“Ci sono tanti piccoli operai silenziosi che lavorano part-time per quel
mostro osceno che chiamiamo ‘Ndrangheta, ma è anche vero che ci sono dei
responsabili, i grandi burattinai che hanno tirato le fila per decenni. Ci
hanno lasciato credere che fossero dei pastori, chiusi in qualche cascinale
dell’Aspromonte. Ma noi tutti sapevamo. Sapevamo perfettamente che stavano
in queste stesse strade, che passeggiavano tronfi e incravattati per via
Marina e che si accomodavano nelle poltrone di Piazza Italia. Non ci voleva
la magistratura per dirci chi comandava a Reggio. Ma che potevamo fare?
Forse i più responsabili di noi evitavano di votare i loro compari. Ma non
potevamo far altro che guardarli sbranarsi ogni cosa e vomitare veleno,
cemento ed orrore. D’altra parte per molti anni loro erano lo Stato. E mi
vengono i brividi mentre lo dico.

Oggi, però, non lo sono più. Non abbiamo paura di pronunciare i loro nomi:
Paolo Romeo, massone e capo mafioso, che fin dagli anni Settanta a Reggio
ha fatto quel che gli pareva e che solo poche settimane fa veniva ricevuto,
tra i saluti riverenti dei politici, per spiegare in Comune come doveva
essere fatta la città metropolitana. Alberto Sarra, uomo forte in Comune
di Reggio e nella Regione, uno dei più fidati di Giuseppe Scopelliti, che è
stato anch’esso toccato dall’inchiesta. Antonio Caridi, braccio esecutivo
di questo gruppo segreto, senatore della Repubblica. Questa la cupola, la
congrega dei capi dei capi, la schiuma della Calabria. Eppoi altri che
gravitavano intorno. Giuseppe Galati, deputato in carica, Giorgio de
Stefano, Francesco Chirico. Marcello Cammera, dirigente comunale. E altri,
altri ancora.

Il pesce puzza dalla testa. I veri capi di questa organizzazione criminale
erano quindi politici o ex politici, avvocati e membri delle elite. Sono
personaggi noti che noi tutti conoscevamo ben prima dell’inchiesta.
Tiravano le fila di Comune, Provincia e Regione. La Cupola di questo
sistema aveva un nome da film: “Mamma Santissima”, o per i più intimi “La
Santa”. Una sorta di Spectre che coordinava i vari clan locali,
sovrapponendosi alla massoneria e godendo di appoggi ramificati
nell’amministrazione pubblica. Una piovra che allungava i suoi tentacoli
ovunque costruendo il proprio castello di potere sulla corruzione, sulla
violenza e sul denaro.

Quando ho criticato qualche giorno fa i lavori avviati nell’ambito dei
fondi stanziati per Reggio città metropolitana, ancora non sapevo di Fata
Morgana, Mamma Santissima, Reghion, Alchemia, Frontiera. Poi ho
ricollegato: il lungomare di Gallico, Romeo, Cammera che fa il diavolo a
quattro per ritornare il dominus dei lavori pubblici in città e che cerca
di imporre la propria stretta sull’urbanistica. E lavori a dozzine che
sbucano dove non servono. Reggio, con la città metropolitana, torna ad
essere di nuovo una tavola imbandita e qualcuno è pronto per tornare ad
accomodarsi a mangiare. Poco importa se un assessore è riuscita a dire di
no. E’ il sistema ad essere infetto. Quel sistema Reggio costruito con la
pazienza e l’abilità del male in epoca Scopelliti e che ancora intride il
Comune d’immobilismo e di corruzione. La cura imposta dai commissari non è
stata sufficiente. La città bruciava e continua a bruciare.

Io sono stanca di vivere in questa situazione. E se una piazza come questa
si è riempita di cittadini, significa che anche molti altri reggini si sono
stufati. Io non voglio lasciare in eredità a mio figlio una realtà di cui
si debba vergognare, dalla quale debba emigrare per cercare lavoro. E
chiedo umilmente una mano a tutti voi. Domani ci sveglieremo e troveremo la
solita Reggio. Possiamo scegliere di andare avanti e di sopportare questo
stato di cose, facendo finta che vada tutto bene, sopportando caos, degrado
e corruzione. Oppure possiamo decidere che la situazione può cambiare. Io
la mia scelta l’ho fatta. ”