Lotta Studentesca in risposta ad un articolo pubblicato il 25/02 u.s. dalla Consulta del Liceo Scientifico Siciliani più altri Come un iceberg che galleggia placido sull'oceano della percezione pubblica, la stabilità apparente nasconde le sue profonde crepe, rivelando il caos sotterraneo che mina le fondamenta della fiducia
Riceviamo e pubblichiamo
Come un iceberg che galleggia placido sull’oceano della percezione pubblica, la stabilità apparente nasconde le sue profonde crepe, rivelando il caos sotterraneo che mina le fondamenta della fiducia. Così è la realtà dietro “l’umoristico” articolo denominato: “Al liceo scientifico Siciliani idee, progetti, iniziative che radicano il senso di appartenenza degli studenti”.
In questo articolo di “risposta” agli innumerevoli solleciti pubblici da parte degli studenti, si cerca di forviare il contenuto di tali sollecitazioni, facendo appello al fatto che fossero a “sfavore” del liceo Luigi Siciliani, quando in realtà erano dediti alla sua crescita e al suo massimo sviluppo, oltre che alla tutela dello studente, che molto spesso viene omessa per la tutela della “facciata”. L’onorevole Consulta Studentesca, portatrice di altrettanti onorevoli intenti, si è cercato di rappresentarla come il collante che garantisce la coesione all’interno della struttura, ma le voci degli studenti mostrano che si fa acqua da tutte le parti.
Gli studenti non percepiscono questa coesione, nonostante le “uniformi targate con il simbolo del liceo” , poiché l’abito non fa il monaco ed ecco una motivazione per cui non hanno avuto molto successo.
Al contrario, gli studenti, soffrono ancora per motivi igienici, inaccettabile per una scuola che si può reputare civile, infatti mancano spogliatoi per gli studenti dopo l’attività fisica; soffrono la mancanza dello scambio di idee, in quanto da mesi non vi è un’assemblea richiesta e sollecitata in modo esaustivo alla dirigente e invece si cerca di sopperire attraverso la cosiddetta iniziativa delle “lettere del cuore”‘, in quanto l’impossibilità di accedere ai diversi piani, ha portato l’idea di scambiarsi lettere come in tempo di guerra. Le giornate, citate nell’articolo a difesa della consulta, dove sono stati chiamati esperti a parlare, non trovano riscontro nell’esperienza formativa dello studente che è rimasto inerme per la scarsa connessione. I dubbi sulla connessione sono stati smentiti nel suddetto articolo, firmato stranamente con il logo del liceo e di cui ancor più stranamente la dirigente non ha preso le distanze, comunque vengono smentiti, ma l’esperienza dei ragazzi dimostra che la connessione non ha lasciato tregua.
Si è persa così ancora una volta la giornata per il ricordo delle foibe, giornata prevista da una legge con carattere “Vincolante” e non “Discrezionale”.
Ed inoltre due classi dell’istituto hanno partecipato ad un incontro in presenza al museo MUSMI organizzata dal Comitato 10 febbraio e dal Comune di Catanzaro , e di questa partecipazione l’onorevole rappresentante dell’istituto Emanuele Piterà Quattromani era tenuto all’oscuro e perciò inconsapevole fino alla data del 12/02 u.s., quando il sottoscritto lo rendeva edotto attraverso un messaggio WhatsApp.
Sarebbe poi interessante sapere pure quali siano i suddetti corsi di integrazione e di recupero garantiti allo studente fino alla data odierna e per quanto riguarda l’anno in corso; oltre alle falsità scritte nell’articolo del 25/02, la Consulta e gli altri che hanno partecipato alla stesura di quella nota, hanno la capacità di fare qualcos altro? Tipo richiedere alla Dirigenza il motivo per il quale il liceo Siciliani circa giornalmente riceve la visita delle forze dell’ordine? Qualora volessero delucidazioni sull’argomento, potrei dare io qualche indirizzo. Ma molto probabilmente loro sono più interessati alla “domenica galluppina”.
Voglio evidenziare che due firmatarie di quell’articolo dicono di non conoscerne neppure il contenuto e sto parlando di tale Federica e tale Francesca, le quali hanno sentito l’obbligo di confessarmelo.
Dirigente Folino, gli studenti conoscono la verità; vogliono risposte e non scuse.
Claudio Maria Ciacci, Responsabile Provinciale Lotta Studentesca