L’otto marzo nei versi di Mario Cannizzaro Ode ironica sulle mogli
In questa mirabile ode, il grande vate, esibendosi in punta di forchetta ed in maniera irriverente, ironizza sarcasticamente sulle “mogli” catapultando in versi un adagio cinese con sfumature ecologiche.
OTTO MARZO
Uomo;
ritorni a casa stanco,
hai voglia di un sorriso,
di una carezza,
vedi un rottame
ti accorgi di tua moglie.
Diventi una belva
noti gli ingombranti
rifiuti solidi urbani.
Le palle si gonfiano
Uomo;
scaldati le mani
“ ‘ntoppa a marimamma* ”
Tu non sai il perché
Tua moglie, materiale inerte,
adatta per la raccolta differenziata
lo sa il perché.
Uomo,
vorresti riposarti,
immagini un bacio.
Incredulo
ascolti supino
le urla di una forsennata
Tu saggiamente usa la rottamazione
“ ‘ntoppa a marimamma* ”
pensa ai cassonetti della differenziata.
Uomo;
scaldati le mani,
selvagge falle diventare.
Tu non sai il perché
Tua moglie, si.
Uomo,
adesso hai voglia di dormire
domani torni a lavorare
tua moglie rompe i timpani al telefono
rompe le palle col televisore
scaldati le mani
“ ‘ntoppa a marimamma* ”
stanotte….. ritirano gli ingombranti.
* (dare botte da orbi)
Mario Cannizzaro