Lsu, le regioni non giochino sulla pelle dei lavoratori A pochi giorni dalla definizione del processo di stabilizzazione per migliaia di lavoratori del comparto Lsu enti locali di Campania, Calabria, Puglia e Basilicata, e a pochi passi dal conseguimento di uno storico traguardo, assistiamo all'ennesimo tentativo da parte dei Presidenti di queste Regioni di far fallire il progetto
“A pochi giorni dalla definizione del processo di stabilizzazione per migliaia di lavoratori del comparto Lsu enti locali di Campania, Calabria, Puglia e Basilicata, e a pochi passi dal conseguimento di uno storico traguardo, assistiamo all’ennesimo tentativo da parte dei Presidenti di queste Regioni di far fallire il progetto, con scuse risibili, giocando irresponsabilmente sulla pelle di migliaia di precari”.
Lo affermano, in una nota, i parlamentari del Movimento 5 Stelle Giuseppe Auddino, Riccardo Tucci, Silvana Giannuzzi e Fabio Di Micco, che continuano: “La gravità dei comportamenti degli organi periferici è resa ancora più evidente dalle imprecisioni riportate in un documento inviato dalla Conferenza delle Regioni alla Conferenza unificata, in cui le obiezioni sollevate hanno tutto il sapore di una pregiudiziale politica.
Ci sono lavoratori che attendono da 25 anni l’agognata stabilizzazione perciò le regioni si mettano l’anima in pace, depongano l’ascia di guerra e diano seguito, senza pretesti, al percorso individuato e deciso di comune accordo in precedenza, e se pensano che il contributo dello Stato pari a ben 9.296 euro pro capite sia insufficiente, si adoperino con fondi propri ad aumentarlo”, concludono.