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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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L’università si prende cura della fede degli studenti La proposta dello "Sportello dei Diritti" per il dialogo religioso e la tolleranza

L’università si prende cura della fede degli studenti La proposta dello "Sportello dei Diritti" per il dialogo religioso e la tolleranza
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L’esercizio della propria spiritualità o fede religiosa è un diritto costituzionalmente
riconosciuto le cui manifestazioni però non spesso vengono concesse dalle nostre
istituzioni.

Per esempio nelle università italiane, a differenza di quelle di altre parti del
mondo come nella prestigiosa Duke University, non si è mai pensato di adibire
una stanza a “spazio della preghiera“ destinato ai vari culti esercitati anche
nel Nostro Paese.

Nell’ateneo americano, per esempio, su una parete infatti c’è un altare buddhista,
mentre su un’altra c’è dipinto un simbolo hindù, l’Aum, con un piccolo altare
sotto. Lungo il corridoio che porta alla stanza della preghiera c’è anche un ufficio
dedicato ad entrambi i gruppi.

Non vi è dubbio, che immaginare un’area delle nostre Università dedicata ai vari
culti possa rappresentare quel ponte verso le altre culture che spesso manca proprio
in quei posti dove la cultura dovrebbe trovare le sue massime espressioni.

La sola idea di veder pregare l’uno accanto all’altro musulmani e cristiani o buddisti,
per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, non solo costituisce
un grande gesto interreligioso, ma la manifestazione concreta che l’Italia si apre
veramente al dialogo ed alla tolleranza anche nei processi formativi dei nostri giovani.