M5s contro conferimento incarichi alla Regione di Pallaria C'è un problema di diritto sostanziale
«È fondata la denuncia dei parlamentari 5 stelle all’Autorità Nazionale
Anticorruzione sull’inconferibilità degli incarichi di dirigente della
Regione Calabria dati all’ing. Domenico Pallaria». Lo dichiara l’avvocato
Domenico Monteleone, legale dei 5 stelle, il quale aggiunge: «In risposta,
il dirigente regionale e sindaco di Curinga (Cz) Domenico Pallaria sostiene
che i suoi incarichi di vertice alla Regione Calabria erano conferibili. A
sostegno, argomenta con un ragionamento dal carattere formalistico». «Nel
caso specifico – ammonisce Monteleone – c’è invece un problema di diritto
sostanziale. Infatti, anche se attraverso la modificazione statutaria
dell’unione di Comuni denominata ‘Monte Contessa’, di cui è parte il Comune
di Curinga, viene rispettata la forma, in concreto vi è un sostanziale
aggiramento delle regole». L’avvocato ricorda: «Si tenga a mente che la
novellata norma dello Statuto (art. 6 bis) individua due figure, diremmo
nuove rispetto all’art. 6, cioè il Sostituito ed il Sostituto (il Sindaco
con la posizione di inconferibilità); il quale, quest’ultimo, mantiene ben
fermo e inalterato il diritto di rientrare nella carica a suo piacimento. A
riguardo, bastano infatti le dimissioni dall’incarico regionale». «Tanto
basta – specifica il legale dei 5 stelle – per evidenziare la sostanziale
posizione di conflitto di interessi in capo al Sindaco sostituito per la
sua posizione di inconferibilità, il quale, vieppiù, mantiene una posizione
di controllo anche in considerazione del fatto che il sostituto dovrà e
potrà, sempre ai sensi dell’art. 6 bis, essere scelto all’interno del suo
partito o della sua lista. A nostro avviso occorrerebbe una più netta e
definitiva scissione tra le posizioni, perché non ci sia rilevanza ai sensi
della normativa anticorruzione». «Sto preparando una specifica memoria
all’Autorità Nazionale Anticorruzione – conclude Monteleone – perché
prevalga la sostanza sulla forma; spesso, soprattutto in Calabria,
utilizzata a piacimento per mantenere concentrazioni di potere».