M5S: è “protesta continua” per i 12 deputati sul tetto della Camera
redazione | Il 07, Set 2013
Nesci: “L’aula sta discutendo della modifica dell’articolo 138 della Costituzione, che stabilisce come cambiarla. Se non fossimo venuti quassù, probabilmente non avremmo avuto spazi di denuncia”
M5S: è “protesta continua” per i 12 deputati sul tetto della Camera
Nesci: “L’aula sta discutendo della modifica dell’articolo 138 della Costituzione, che stabilisce come cambiarla. Se non fossimo venuti quassù, probabilmente non avremmo avuto spazi di denuncia”
ROMA – E’ “protesta continua” per i dodici deputati del Movimento 5 Stelle che ieri hanno occupato la terrazza sul tetto della Camera contro l’iter delle riforme costituzionali. E, dopo una notte al’addiaccio, potrebbero rimanere ancora per tutta la mattinata, ma stanno anche valutando di prendere parte, in giornata, alle manifestazioni a favore della Costituzione organizzate dai 5 stelle con banchetti sparsi in tutte le piazze italiane, comprese piazza Montecitorio e piazza San Silvestro.
“L’aula sta discutendo della modifica dell’articolo 138 della Costituzione, che stabilisce come cambiarla. Se non fossimo venuti quassù, probabilmente non avremmo avuto spazi di denuncia”, sono le parole con cui Danila Nesci – tra i deputati che hanno occupato la terrazza sul tetto di Montecitorio – spiega sul suo blog il gesto del M5S. “Le lobby italiane, che non rappresentano il popolo, vogliono sovvertire l’assetto dello Stato. Per raggiungere l’obiettivo, i nominati in parlamento voteranno in blocco la trasformazione dell’articolo 138. Poi riscriveranno la Costituzione a loro uso e consumo; soprattutto allontanando i cittadini dalla partecipazione e dalle scelte”, continua la parlamentare secondo la quale, “al contrario, noi vogliamo inserire in Costituzione il referendum propositivo senza quorum. Così ciascuno di noi conterà e potrà esprimersi sul proprio futuro. Democrazia significa governo del popolo, ed è esattamente questo il senso della nostra azione in parlamento e del nostro impegno politico”. “Scenderemo quando la nostra voce e le nostre ragioni, quelle delle persone comuni, avranno vinto sulle censure dei partiti, che sono la minoranza del Paese”, conclude Nesci.