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M5S: “Maladepurazione a Cosenza e Rende inaccettabile”

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Rende – I portavoce del M5S Alessandro Melicchio, eletto alla Camera dei Deputati
e il Consigliere Comunale di Rende Domenico Miceli tornano ad affrontare la questione
depurazione: “Lo stato della depurazione in tutta la Calabria è ormai critica.
E’ vergognoso in particolare, per quanto riguarda l’area urbana cosentina, il
disastro prodotto dalla gestione partitica del Consorzio Vallecrati e del dipartimento
regionale preposto, e la responsabilità non può che ricadere sui Sindaci di Cosenza
e Rende e sul governatore Oliverio”. Il parlamentare Melicchio sottolinea che “i
dati del monitoraggio svolto lungo le coste calabresi da Goletta Verde tra il 10
e il 13 luglio sono impietosi: in Calabria su 22 punti monitorati oltre la metà
risultano inquinati. In particolare i tecnici di Legambiente rilevano un forte inquinamento
alla foce del Crati”. Giova ricordare che il depuratore consortile “Valle Crati”
del capoluogo Cosenza e della città di Rende, sito in località “Coda di volpe”,
scaricava liquami e fanghi direttamene nel Fiume Crati, il più lungo della Calabria,
per come accertato dall’inchiesta dei Carabinieri Forestali del Colonnello Giorgio
Borrelli: ben 141 casi di sversamento illecito in soli due mesi, attività che, stando
alle risultanze del Procuratore della Repubblica Dott. Spagnuolo e del Procuratore
Aggiunto Dott.ssa Manzini, venivano realizzate secondo precise direttive impartite
agli operai addetti alla manutenzione. “Ma gli interventi previsti su Rende – continua
il deputato del M5S Melicchio – parlano di un avvio dei lavori solo nel dicembre
2019 e di un’uscita prevista dalla procedura d’infrazione a cui ci condanna l’Europa
nel giugno del 2023”. Il consigliere Miceli rincara la dose: “Sulla depurazione
il Consorzio Vallecrati ha fallito e il Sindaco Manna, che fa parte a pieno titolo
– membro di diritto – del cda, deve prenderne atto e assumersi le relative responsabilità,
perché le decisioni prese dal Consorzio, molte delle quali incomprensibili, per
estensione sono proprie anche della sua amministrazione. Se il Consorzio non è in
grado di far funzionare l’impianto di depurazione sito nel Comune di Rende, il Consorzio
va sciolto immediatamente. Tutelare il territorio del Comune di Rende e non solo
quello visto che il Crati attraversa molti altri Comuni, è obiettivo primario del
Movimento 5 Stelle. Se la gestione consortile non cambia, a partire dal suo presidente,
meglio porre fine alla sua esistenza e renderci autonomi per quel che riguarda la
depurazione delle acque che, precisiamo, deve essere gestita dal pubblico e non dai
privati.” I due portavoce del M5S segnalano infine “come la disponibilità finanziaria
per poter uscire dalle procedure di infrazione europea sia a disposizione degli amministratori
fin dal 2012, con la delibera Cipe n.60, ma l’incapacità prettamente politica
di (mala)gestione della depurazione ci ha condotti fin qui”. “Saremo presenti
alla manifestazione di mercoledì davanti al depuratore consortile di Rende” concludono
Melicchio e Miceli “e verificheremo le informazioni divulgate dai membri dei Comitati
per quanto riguarda i vincoli propri di quelle aree dov’è previsto il potenziamento
del depuratore”.