Ma cosa abbiamo fatto di male…? La richiesta social (pittoresca) ai genitori calabresi del presidente ff della Regione Calabria Spirlì e che ha scatenato nunerose (e scontate) polemiche...
Eppure a raccontarla sembrerebbe un’opera di Ionesco, quello per far capire meglio del “Teatro dell’assurdo”, di quei ricordi fatti di “apparizioni grottesche”. Stiamo parlando dell’uscita, l’ennesima, del presidente ff della giunta della Regione Calabria, il quale in un post social (e com’era prevedibile ha avuto un seguito di polemiche), scrive, a proposito della sicurezza nelle scuole in questa triste pandemia, queste parole:
“SCUOLE
PER MAGGIORE SICUREZZA, per favore comunicatemi le scuole dei vostri figli chiuse per contagi dal 1 gennaio 2021. Grazie
(Leggo commenti, come capita a volte, che non solo dissentono, ma ironizzano: vuol dire che abbiamo colto nel segno. La voce dei GENITORI disturba. Non me. A me interessa. E confronterò i dati ufficiali con le segnalazioni date dalle Famiglie. Nelle Quali credo moltissimo)”.
Da lì un susseguirsi di epiteti e di considerazioni contro (mentre pochi i “pro”) nei riguardi del presidente (facente funzioni…) Spirlì che dal canto suo rispondeva quasi sempre con un serafico (come se non fosse accaduto nulla o non si rendesse conto della gravità di quanto avesse scritto), “Pur avendo attivato gli uffici competenti, voglio confrontare i dati con i genitori, i primi interessati” (sic!). Eh no, non si è reso conto, ma gli ignari sono stati i cosiddetti commentatori che lo stesso, stamani, nella puntuale diretta social, definisci “leoni da tastiera” con il “ditino” sempre pronto e stando comodi e che lui, si sta addossando delle enormi responsabilità. Ah Nino, noi non ci scandalizziamo (come hai detto tu stamattina), sia chiaro, semplicemente perché ti conosciamo e sai quanto ti vogliamo bene. Siamo orgogliosi di avere il presidente della Regione di Taurianova, un po’ meno quando ci sono certe uscite che forse, diciamo, magari, sarebbe opportuno evitare…
E figurati se non la si buttava in politica, quindi se uno fa un post, non uno qualunque, dove scrive un post in cui chiede ai genitori e non agli uffici preposti, di sapere se ci sono dei contagi. Quindi la colpa è del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle che vorrebbero “tappare la bocca alle famiglie” (?).
Caro Nino, per dirla alla Beckett, “Ecco gli uomini! Se la prendono con la scarpa quando la colpa è del piede”, sempre restando in tema dell’assurdo.
Dichiarando poi che stamattina si confronteranno i dati ufficiali compresi quelle delle famiglie (?), se lo dice lui, dobbiamo crederci, è il presidente ff della Regione Calabria.
Francamente abbiamo ascoltato lo “sproloquio” di stamani e con tutta onestà non ci abbiamo capito nulla, semplicemente uno sfogo contro la politica (Pd, M5S e centrosinistra), contro quei followers che l’hanno criticato e ovviamente, pur essendo contro la censura (come lo siamo noi), dovrebbe essere anche d’accordo con la critica (quest’ultima costituzionale). Nei fatti 23 minuti e 12 secondi di soliloquio social degno di un Macbeth riscritto da Ionesco.
Ora, noi non vogliamo descrivere o infierire sulla “pittoresca” uscita di Spirlì, gli vogliamo bene, è di Taurianova (ma attenzione, noi no, non facciamo parte di quei lacchè anche social, dove si leggono acclamazioni di chi, oggi lo ama e, quando ritornerà ad essere il Nino di sempre? Chissà se… beh, avete capito), noi siamo amici (e chi scrive maggiormente, seppur con idee contrapposte e sa quello che penso, glielo dissi qualche mese fa all’orecchio).
In quel post di Spirlì, diciamoci la verità, ci siamo cascati tutti perché lui vuole questo, altrimenti non le farebbe certe uscite. Spirlì sa (e come se lo sa) che, le baggianate pittoresche con le quali si presenta davanti ai suoi followers avranno presa e saranno oggetto di polemiche, sa che provocando, come “l’annacamento del pecoro”, “i negri” e per non dimenticare quella campagna dello “scegli calabrese”… Spirlì sa che i giornali calabresi parleranno di lui e non solo quei poco più di mille like che riceve quotidianamente. Spirlì sa che l’imitazione di Maurizio Crozza gli giovi sia nel presente e chissà, forse, nel futuro se lui non dovesse rimanere in politica. Perché lui spera di essere imitato da Crozza, seppur il comico genovese non è che lo tratti alla stessa stregua del collega De Luca, ma come il sostituto in questa serie di puntate di quello che era Razzi, ma solo occasionalmente.
E forse, tutto questo a Spirlì manca, ma c’è tempo e speranza, andando di questo passo, non si disperi…l’impegno c’è…ahimè… Ma, ci chiediamo, l’11 aprile ci sarà, a due settimane prima del 25 (anniversario della liberazione)?
(GiLar)