Madonna della Montagna venerata a Taurianova e Palmi Totale devozione nel territorio reggino
di Fameli Foti Rosa
La Madonna della Montagna nella costa tirrenica Calabrese si venera a Palmi (R.C.) a Taurianova (R.C) e verso l’interno, ai piedi della cima più alta dell’Aspromonte quella del Montalto, nei pressi di San Luca, precisamente nella località di Polsi. Il Santuario dei Polsi è uno dei più conosciuti, visitato da centinaia di pellegrini che percorrono molti chilometri per giungervi. Oggi con mezzi a motore: alcuni decenni fa si usavano gl’asini, data la scarsità di strade asfaltate; l’ultimo tratto viene fatto sempre a piedi. Il percorso impervio e duro si trascina in un susseguirsi di salite e discese di stradine sterrate, lungo il percorso disegnato seguendo l’andamento delle montagne, che portano verso la mèta, una dolce vallata dove si trova il Santuario. Molte leggende furono legate al tempio: quella più diffusa racconta di un pastorello di nome Italiano, durante la ricerca del toro smarrito il giovane pastore avrebbe rinvenuto una croce di ferro (1544 fonte certa) e durante la scoperta ci fu un’apparizione miracolosa; la madonna si sarebbe presentata a lui esprimendo la volontà di far erigere una chiesa in quel luogo nascosto, dove i devoti sarebbero andati per trovare conforto.
Un’altra leggenda dice che a ritrovare la croce fu proprio un torello che scavando avrebbe fatto comparire questa croce, durante la battuta di caccia in presenza del Re Ruggero il Normanno Re di Sicilia. C’è ancora un’altra variante che mette protagonisti dei pescatori bagnaresi: si dice che gli stessi avrebbero trovato la statua della Madonna in mare e poi inspiegabilmente sparita fu ritrovata vicino alla croce di ferro nella vallata in Aspromonte, dove sorge attualmente il santuario. La strada che porta a Polsi per i fedeli è stata sempre una missione di fede: spesso si creavano carovane di camion in tempi non lontani con tantissimi devoti anche sofferenti, malati e donne con bambini vestiti a festa, i quali si racconta, una volta giunti al luogo santo, venivano spogliati degli indumenti eleganti e donati ai piedi della Madonna come simbolo di devozione di rinnovamento, in cambio di una grazia o ringraziamento per un problema risolto. Spesso problemi legati alla salute umana. Tra preghiere e canti religiosi si lega molto bene il sound della tarantella, ieri come oggi organetti, tamburelli, zampognari e “ceramelli” a ritmo sfrenato riempiono di gioia e grande affetto tutta la vallata.
È usuale vegliare la notte che precede la festa del 2 settembre, con sistemazioni di fortuna dentro o fuori la chiesa, pregando e cantando. Spesso la festa viene ripresa in diretta da emittenti tv. La madonna viene prelevata solo una volta ogni 50 anni, per l’incoronazione e per la processione (peso statua circa 8 quintali); annualmente per la processione viene usata una statua in legno più leggera, la madonna con il bambino seduto sulle ginocchia viene trasportata da portantini di Bagnara, impareggiabili per la precisione e il sincronismo nel sollevare e incitare al grido di Viva Maria, la statua senza farla mai cadere! A Taurianova l’annuncio dei festeggiamenti della madonna della Montagna viene fatto con il rito pagano dell’invito ( cosiddetto “Mbitu”), cioè l’accensione di un grande falò che serviva in antichità a comunicare ai pellegrini dei terreni vicini, l’inizio della festa. Questa tradizione è legata ad una leggenda che racconta che Maria fosse scivolata in fasci di lupino mentre scappava dai soldati di Erode. Ma tornando al rito pagano del fuoco, ove vengono bruciati fascìne di roghi di lupìno, serve in un certo senso a liberare la figura della Madonna dalle persecuzioni storiche di Erode ed a liberare oggi, nei tempi moderni, sia la madonna che i fedeli da tutte le preoccupazioni che possono abbatterci. È un rito molto sentito dalla cittadinanza e dal primo cittadino che ne ha preso parte in questa edizione.
I festeggiamenti a Taurianova continuano sino al giorno 9 settembre, dove culminano con il ricordo dei miracoli della madonna e dove si concludono con il rito della processione e partendo dal Duomo. A Palmi (R.C.) si festeggia la Madonna della Montagna la prima domenica di settembre, presso il Santuario di S.Elia che si trova sulla sommità dello stesso Monte, anticamente chiamato Salinas. La prima chiesa fu eretta nel 884 con un tempio dedicato a Sant’Elia Profeta, da monaci basiliani, dove si dice custodissero le spoglie del Santo. Mentre l’attuale chiesa è una costruzione del 1959, poiché quella del XX secolo fu distrutta dal terremoto del 1908. La nuova piccola chiesa è stata voluta da un privato a cui è dedicata una targa marmorea con dedica. All’interno troviamo le due statue, quella di Sant’Elia ( 1945 ) e quella della Madonna Maria Santissima della Montagna (1958). La chiesa esternamente si presenta con un’architettura semplice con tetto a due falde, unica navata centrale, pochissime luci, sacrestia e campanile esterno. Attualmente la Madonna della Montagna dei Polsi rimane la più conosciuta, raccoglie numerosi fedeli provenienti da tutte le zone della Calabria.