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Madre e figlio uccisi in casa, rapina tra ipotesi

Madre e figlio uccisi in casa, rapina tra ipotesi

| Il 07, Apr 2012

Paura e sconcerto dopo il ritorvamento dei due cadaveri in casolare si trova nella zona di Cenerente, alla periferia di Perugia

Madre e figlio uccisi in casa, rapina tra ipotesi

Paura e sconcerto dopo il ritorvamento dei due cadaveri in casolare si trova nella zona di Cenerente, alla periferia di Perugia

 

 

(ANSA) PERUGIA – Sono stati trovati morti in casa alla periferia di Perugia Sergio Scoscia, 52 anni, e la madre Maria Raffaelli, 74. Cosa sia esattamente successo lo sta ricostruendo la polizia ma sul corpo dell’uomo sono stati trovati segni di colpi con un corpo contundente alla testa e al corpo mentre la donna potrebbe essere morta in seguito a un malore. Un’azione violenta degenerata, forse un tentativo di rapina o di furto, e’ una delle ipotesi al centro delle indagini anche se non vengono tralasciate altre piste.

I cadaveri sono stati trovati all’interno della camera da letto della Raffaelli. Gli investigatori sembrano comunque non escludere che i corpi siano stati portati li’. La donna aveva le mani legate con un lembo di stoffa e il volto cianotico. Per questo la polizia sta valutando la possibilita’ che sia stata colta da malore dopo che qualcuno era entrato nella sua abitazione.

Tra le possibilita’ al vaglio della squadra mobile perugina – diretta da Marco Chiacchiera – quella che l’autore o gli autori del duplice omicidio siano penetrati in casa da una finestra di un bagno, sul retro del casolare. Per stabilire se la morte di madre e figlio sia dovuta a un tentativo di furto o rapina sara’ comunque necessario attendere la perquisizione vera e propria della casa (trovata a soqquadro) che dovra’ stabilire se manchi qualcosa di prezioso. Operazione non ancora eseguita dalla polizia. La scena del crimine e’ stata infatti subito congelata per permettere i rilievi della scientifica e dell’Ert, gli esperti ricerca tracce giunti appositamente da Roma.

Il casolare si trova nella zona di Cenerente, alla periferia di Perugia, non lontano dalla strada. Nello stabile due appartamenti: quello dove vivevano le vittime e un altro occupato dalla sorella di Scoscia, il suo compagno e il figlio della donna. E’ stato quest’ultimo stamani a trovare i due cadaveri e a dare l’allarme. I familiari delle vittime sono stati ascoltati oggi dalla polizia alla quale hanno riferito di non avere sentito rumori sospetti durante la notte.

La Raffaelli e il figlio vivevano da soli dopo la morte del padre una quindicina di anni fa. La famiglia aveva gestito fino ad allora un’attivita’ orafa e Scoscia (che qualche tempo aveva aveva subito un tentativo di rapina) continuava a fare piccoli lavori di manutenzione per una gioielleria di Gubbio. Lavorava anche come bracciante agricolo.

Un episodio dai contorni non ancora chiari, quello avvenuto nel casolare di Cenerente, che arriva in una Perugia che ancora ricorda l’omicidio di Luca Rosi, all’inizio di marzo nella casa dei genitori durante una rapina, e il colpo con stupro in un’altra villetta, a Resina. Episodi per i quali i carabinieri hanno gia’ arrestato i responsabili. E proprio oggi a pochi chilometri dal capoluogo umbro, a Citerna, un cinquantenne e’ stato ucciso dal fratello subito arrestato.

Morto in carcere uomo arrestato per avere ucciso il fratello. Probabili cause naturali

PERUGIA – E’ stato trovato morto stamani nel carcere di Perugia l’uomo arrestato ieri per l’omicidio del fratello, avvenuto a Citerna di Citta’ di Castello. Secondo le prime informazioni, la morte potrebbe essere riconducibile a cause naturali.

L’uomo, di 43 anni, e’ stato trovato morto nel letto della sua cella, durante il giro d’ispezione di questa mattina. Era in carcere da ieri pomeriggio per avere ucciso, colpendolo con due coltellate, il fratello 50enne, sotto agli occhi della madre. L’aggressore, da tempo in cura al centro d’igiene mentale, era stato subito arrestato dai carabinieri. L’omicidio era avvenuto nell’abitazione di Citerna dove vivevano il 43enne e la madre. Qui si era recato a trovarli la vittima. Tra i due fratelli era improvvisamente scoppiata una lite per motivi non ancora chiariti.