MafiaNO blocca attività poco chiare intorno a lei Un'associazione aderente al Progetto Etico avrebbe usato il marchio per ottenere finanziamenti all'insaputa del gruppo MafiaNO
Una delle associazioni aderenti al Progetto Etico ha tentato nel segreto delle sale del Palazzo di ottenere finanziamenti per proprie attività di cui l’intero gruppo di mafiaNO disconosceva l’esistenza. “mafiaNO è un Progetto Etico, e eticamente si devono comportare tutti coloro i quali a mafiaNO si avvicinano. Volutamente non abbiamo mai registrato il Bollino Etico come marchio, perché abbiamo sempre creduto alla partecipazione onesta di singoli e associazioni. Probabilmente lassù qualcuno ci ama e, dati alla mano, ci segnala che una delle associazioni a cui in passato avevamo dato credito, senza avvisare nessuno di noi e senza condividere il proprio progetto, come eticamente si dovrebbe fare, ha chiesto un finanziamento pubblico di ben 10.000,00 euro. Subito contattata, nella figura del suo legale rappresentante, ha ammesso l’evidenza e si è scusata per la leggerezza del proprio agire. Si è impegnata a ritirare entro 24 ore la richiesta presentata alla Provincia di Reggio Calabria. Qualora il finanziamento fosse già stato autorizzato, la stessa associazione provvederà a consegnare l’intera somma ai responsabili del Progetto Etico mafiaNO che, pubblicamente, la devolveranno in beneficenza a famiglie bisognose del territorio. Per noi di mafiaNO, l’etica e il rispetto delle regole va oltre ogni iter burocratico. Essere mafiaNO significa dire realmente NO ad ogni tipo di mafia.” Così dichiara Nino Spirlì, responsabile del Progetto Etico mafiaNO, dopo lo scabroso incidente scoperto casualmente nelle ultime ore.