Magarò: “La Commissone regionale antimafia impegnata fin dall’insediamento nella gestione dei beni confiscati”
redazione | Il 04, Nov 2010
Il presidente risponde alla Corte dei conti che colloca la Calabria tra le regioni meno virtuose per la capacità di riutilizzo delle ricchezze sottratte alla ‘ndrangheta
Magarò: “La Commissione regionale antimafia impegnata fin dall’insediamento nella gestione dei beni confiscati”
Il presidente risponde alla Corte dei conti che colloca la Calabria tra le regioni meno virtuose per la capacità di riutilizzo delle ricchezze sottratte alla ‘ndrangheta
“La Commissione regionale Antimafia della Calabria fin dallinsediamento è impegnata per rimuovere i fattori di criticità che ostacolano lutilizzo a fini di carattere sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata e per snellire i tempi che intercorrono tra la fase di sequestro del bene e la loro definitiva assegnazione ai soggetti, siano essi enti locali o associazioni, che dovranno curarne la gestione”. Lo afferma il Presidente Salvatore Magarò, commentando lo studio della Corte dei Conti che colloca la Calabria tra le regioni meno virtuose per capacità di riutilizzo delle ricchezze sottratte alla ndrangheta. “Laggressione ai patrimoni delle cosche aggiunge Magarò – è una delle misure di maggiore efficacia nella lotta alla criminalità organizzata. E un modo per infliggere un duro colpo allarroganza ed alla prevaricazione dei clan e per riaffermare la supremazia dello Stato sul territorio, oltre che per promuovere nuovi modelli di sviluppo ed opportunità occupazionali per i giovani. Nonostante limpegno delle istituzioni ad ogni livello, sussistono diverse problematiche che ostacolano le procedure di assegnazione dei beni confiscati e dilatano i tempi che trascorrono tra i provvedimenti di sequestro del bene stesso e leffettivo riutilizzo. Accade che in questa fase i beni si deteriorino, si degradino, vengano abbandonati. E quando liter di consegna si completa, con la definitiva acquisizione della disponibilità del bene, capita che gli assegnatari debbano investire risorse anche ingenti per rimettere il bene in efficienza e poterne pienamente usufruire. Risorse di cui non dispongono. Accade anche che i beni, in particolare gli immobili, siano ancora occupati o che addirittura siano gravati da ipoteche o, peggio ancora, siano abusivi. La Regione può svolgere un ruolo attivo determinante per accelerare le procedure di assegnazione e riutilizzo dei patrimoni sottratti alle cosche. Per questo ho indicato come prioritaria listituzione di unapposita agenzia che si occupi dei beni confiscati in Calabria, una iniziativa accolta con favore anche dal Direttore dellAgenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, il Prefetto Mario Morcone, che ha sottolineato la necessità di attivare un interlocutore in seno al Consiglio Regionale della Calabria”.
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