Magna magna, atto secondo
redazione | Il 12, Set 2014
Nicolino Panedigrano interviene in merito al caso delle cene di Talarico
Magna magna, atto secondo
Nicolino Panedigrano interviene in merito al caso delle cene di Talarico
Riceviamo e pubblichiamo:
Finirà che a pagare sarà Johnny “Chitarra”. Magna, magna atto secondo. Franco Talarico è stato provvisoriamente graziato. Non dovrà pagare cash le sue pantagrueliche cene elettorali al povero Salvatore Mazzei, perché il giudice ha deciso che bisognerà aspettare la fine del giudizio per sapere se dovrà o no essere lui a farlo.
Ma intanto c’è un altro a cui lui ha girato questa sua sgusciante patata bollente. Il buon’omo Talarico ha infatti chiesto e ottenuto di chiamare in causa come responsabile del pagamento di quelle cene il suo factotum e “mandatario elettorale” delle elezioni regionali del 2010, Giovanni Raso. Una scelta difensiva, questa, assolutamente legittima, ma che impone qualche riflessione di natura politica.
Intanto, se due più due fa quattro, questo significa che Talarico non esclude che quelle cene siano state ordinate dal suo mandatario elettorale e che, quindi, si sia trattato realmente di cene elettorali. E, in tempi in cui da un lato vien chiesto ai cittadini di stringere la cinghia, pagare ticket, rinunciare ai servizi e dall’altro la Finanza, rovistando nei conti di tutti i Consigli Regionali, compreso il nostro, tira fuori spese pazze per mutandoni verdi, feste di compleanno e book fotografici, non è certo uno spettacolo edificante quello di cene elettorali con migliaia di clientes e di allegri bagordi con quintalate di torte fatte in onore del grande capo Cesa.
Inoltre, non si comprende a chi Talarico voglia darla a bere. Forse, se mancheranno prove certe, potrà anche sperare di scamparla con la giustizia dei tribunali, ma può davvero pensare di farci credere che Johnny il mandatario si sia messo in campagna elettorale ad ordinare cene su cene, in cui lui da candidato campeggiava a capotavola, senza che proprio a lui dicesse niente? Se solo lo pensasse, si tratterebbe di una intollerabile offesa all’intelligenza di tutti i cittadini.
Nicolino Panedigrano