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Mai stuzzicare gli “orsi” nel periodo di letargo, il risveglio è imprevedibile

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di Maurizio Compagnone

Slavyansk: Mentre la UE si è fatta incastrare dalle posizioni
statunitensi nei confronti della Russia e non sa quali strade prendere
per venirne fuori, la Merkel ha inviato i suoi alti diplomatici a Mosca
per aprire un dialogo costruttivo con Putin. Quale miglior posto per un
incontro riservato della desolata siberia lontana da occhi indiscreti?
Merkel è corsa ai ripari dopo la disfatta dell’esercito ucraino e dei
contractor supportati dalla NATO. Le forze armate e l’esercito privato
di Academi inviato dalla NATO in Ucraina si sono fatti accerchiare e
mettere fuori gioco dai separatisti, abili nella guerriglia urbana.
L’umiliazione per le strategie della NATO in Ucraina è stata cocente e
questo ha dato luogo agli efferati delitti commessi in Donbass quando la
disfatta era ormai acclarata. Per la NATO è un momento difficile, tra i
paesi membri, gli stessi che prima hanno avallato l’intervento armato,
serpeggia forte malcontento. Lo stesso esercito ucraino nasconde il
momento difficile che sta attraversando, moltissime sono le defezioni,
oltre che per i motivi già noti, mancanza di approvvigionamenti,
stipendi pagati con ritardo, abbigliamento non adatto, scarsa dotazione
di mezzi di sussistenza, a questi si aggiunge il malumore per aver
compreso che questa è una guerra non per la “Santa Ucraina” bensì per
gli oligarchi di Kiev e dei loro sponsor. Kiev non si è resa conto di
aver perso la sua Sovranità, l’Ucraina non è più uno Stato ma un
incrocio di Gasdotti e circa 2000 km di confine che dividono i 2
blocchi. Le lobby che hanno insediato i burattini di Majdan al governo
si stanno rendendo conto di aver speso fiumi di denaro senza ottenere
nulla. Sicuramente con accordi commerciali come conviene in un libero
mercato, avrebbero ottenuto maggiori profitti.
Con il segno di poi non si va da nessuna parte, oggi come accaduto 19
anni fa ci troviamo di fronte ad una Srebrenica ucraina, corpi
massacrati e violentati per il controllo delle ricchezze del Donbass. La
Russia ha giocato di astuzia con il coniglio ucraino e con una NATO
onnisciente, Putin da uomo intelligence l’ha messa nel sacco a tutti, ha
pilotato il cessate il fuoco per mantenere il controllo dei territori
conquistati e fermare una eventuale presenza NATO in Ucraina. Chi
credeva di fare di Putin un sol boccone; oggi è in fila dal
gastroenterologo, per attenuare i dolori delle polpette avvelenate
ingurgitate con troppa fretta.
Maurizio Compagnone
Opinionista de “La Gazzetta italo brasiliana”, “La Piazza di Caracas” Un
Mondo di Italiani