È bastato un semplice temporale estivo per mostrare lo stato dell’arte della manutenzione a Rende. Questa mattina la città si è svegliata completamente allagata, con strade chiuse ed edifici scolastici
che fanno acqua da tutte le parti. Segnalazioni di problemi sono arrivate da Quattromiglia a Roges, passando per la zona universitaria e per il Villaggio Europa dove anche nell’istituto scolastico ci sono state gravi infiltrazioni d’acqua.
Per inciso a Rende non c’è stata nessuna “bomba d’acqua”. Da qua la preoccupazione per la prossima riapertura delle scuole e per l’autunno alle porte, quando i tombini dovranno drenare molta più acqua di quella portata da una semplice giornata di pioggia.
«Come Movimento 5 Stelle – afferma il consigliere comunale Domenico Miceli – crediamo che la sicurezza dei cittadini sia prioritaria rispetto a tutto ma non vediamo atti concreti di questa amministrazione realizzarsi sul territorio comunale. Anzi, mentre la città è disseminata di buche e i cittadini son costretti a ricorrere al fai da te per migliorare la viabilità delle strade, vedi Villaggio Europa,
continuiamo a spendere soldi per feste e festini senza alcuna valenza artistica e culturale, prelevando risorse anche dal fondo di riserva, da ultimo 20mila euro per compensare il mancato finanziamento regionale per organizzare il Settembre Rendese che costerà alla collettività in predissesto finanziario oltre 60mila euro».
«Ci chiediamo – continua Miceli quale programmazione sia stata prevista dall’assessorato ai Lavori Pubblici e perché la stessa non sia stata messa in atto. La scusa dei soldi che non ci sono, non è più valida. Soprattutto quando continuano gli affidamenti diretti verso società terze da parte del Comune che bypassa allegramente la Rende Servizi, che pure dovrebbe occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria sul territorio di competenza del Comune di Rende e i cui dipendenti continuano a piangere miseria per via del patto di solidarietà».
«L’inizio dell’anno scolastico – conclude il politico grillino – parte già col piede sbagliato: tra strade bloccate e scuole allagate possiamo affermare che quella di Manna è la politica del non fare».