Mammola, in manette 35enne marocchino L'uomo, sorpreso con 400 grammi di hashish, è stato catturato dai carabinieri dopo una rocambolesca fuga
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Roccella Jonica hanno tratto in arresto Bouzyan Mohamed, 35 enne marocchino, domiciliato in provincia di Bergamo, clandestino, per resistenza a Pubblico Ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare, verso le 8.30 di ieri mattina, l’uomo, sottoposto a controllo mentre era a bordo di un’autovettura condotta e di proprietà di un 20enne di Marina di Gioiosa Jonica fermata da personale dell’Aliquota Radiomobile di quel Nucleo Operativo e Radiomobile lungo la Strada Grande Comunicazione Jonio – Tirreno, all’altezza della contrada “Russo” del Comune di Mammola, dopo essere sceso dal mezzo, si è improvvisamente lanciato oltre il guardrail, dileguandosi, dopo un salto nel vuoto di oltre 4 mt., nelle campagne circostanti. La successiva perquisizione veicolare ha permesso di rinvenire, all’interno di un borsone risultato di proprietà del prevenuto, riposto all’interno del portabagagli, una busta in cellophane contenente 403 grammi di sostanza stupefacente del tipo “hashish”, suddivisa in quattro panetti, che è stata sottoposta a sequestro.
A seguito dell’occorso, è stato immediatamente disposto un vero e proprio serrato servizio di rastrellamento in tutta l’area circostante, cui hanno concorso, insieme ai Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, anche i militari dello Squadrone Eliportato Carabinieri e un elicottero dell’8° Elinucleo, entrambi di stanza a Vibo Valentia, che solo alle 18 successive, quando il fuggiasco è stato letteralmente acciuffato mentre attraversava il letto della fiumara in secca del “Torbido”, ha visto coronare dal successo tanti sforzi. Infatti, l’uomo, dopo aver corso sfrenatamente per quei dirupi, aveva trovato rifugio in un casolare non abitato, dove tra l’altro si è pulito e ha lavato i panni che indossava, mettendoli ad asciugare sotto il forte sole, cibandosi di arance raccolte da alcune piante nei pressi, decidendosi solo all’imbrunire di uscire allo scoperto, dovendo ripararsi dal freddo incipiente. Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Locri, in attesa dell’udienza di convalida.