Mandatoriccio: nasce la Onlus “La solidale mandatoriccese” Il sindaco Donnici: «Mancano servizi sociali, troppi tagli ai comuni. Il governo continua a sbagliare»
«Sistema dei servizi sociali al collasso. Troppi tagli ai Comuni da parte del Governo che persevera nella politica della riduzione dei trasferimenti agli enti periferici. Questa situazione rende peggiore la qualità della vita nei piccoli centri soprattutto di regioni come la Calabria. Siamo di fronte allo smantellamento del Welfare State. I Comuni ce la mettono tutta, però manca il personale qualificato».
È quanto ha dichiarato il Sindaco Angelo DONNICI intervenendo alla presentazione della nuova onlus “LA SOLIDALE MANDATORICCESE”, salutando con favore la nascita del sodalizio guidato dal Presidente Francesco MESITI.
C’è bisogno di persone capaci di gestire situazioni complesse – ha detto il Primo Cittadino. Le iniziative intraprese a livello di Distretto da parte della Regione Calabria, sono solo palliativi perché durano troppo poco. Pochi mesi non bastano. Nei piccoli comuni – ha aggiunto – registriamo un progressivo invecchiamento della popolazione. Purtroppo il Governo non ci offre la possibilità di gestire i servizi al meglio per loro. In mancanza di strutture operative il Comune fornisce, per quanto può, servizi domiciliari.
Lo stesso vale per i diversamente abili. Molti vengono in Comune e chiedono aiuto. In linea con la nostra azione politica andiamo incontro a queste persone. Allo stesso tempo siamo consci del fatto che i costi di un servizio di trasporto con un’ambulanza, solo per far un esempio, spesso raggiungono i 2000 euro. La continuazione del Commissariamento della Sanità regionale ha prodotto ulteriori problemi per i sindaci e i cittadini bisognosi di cure e attenzioni. Viviamo in territori dove i Livelli essenziali di assistenza sono al di sotto dei limiti di legge.
La Sanità a pezzi comporta anche delle ingenti perdite sul piano economico – ha detto DONNICI. Molti turisti in età avanzata che vengono dall’Europa del Nord vorrebbero trasferirsi nei nostri borghi. Ma non ci sono ospedali e presidi sanitari capaci di gestire anche le patologie più diffuse di una popolazione anziana. E così molti preferiscono passare la seconda parte della loro vita altrove, magari in posti più brutti, però in grado di gestire i servizi più elementari. La verità è che stanno negando al nostro territorio la possibilità di una crescita economica grazie a flussi di turismo maturo in grado di apprezzare le infinite bellezze di questa parte dello Jonio cosentino.