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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

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Mangialavori (CdL) commenta la prima seduta del nuovo Consiglio Regionale Il consigliere regionale della Casa delle Libertà ha rilasciato le prime impressioni personali sulla prima assemblea della X Legislatura

Mangialavori (CdL) commenta la prima seduta del nuovo Consiglio Regionale Il consigliere regionale della Casa delle Libertà ha rilasciato le prime impressioni personali sulla prima assemblea della X Legislatura
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“Un custode dell’ortodossia. È apparso così, alla prima seduta del Consiglio, il neo presidente della Regione. Meticolosa, poi, l’applicazione del cosiddetto ‘Manuale Cencelli’. Un metodo in voga nella Prima Repubblica, successivamente riproposto con correttivi parossistici nella Seconda. Nella prima seduta consiliare della X Legislatura, il suo concreto esercizio si è articolato a 360 gradi. E ciò non soltanto all’interno della coalizione di appartenenza, ma anche a quella che spetterebbe, per consolidata prassi, all’opposizione”.

Ad affermarlo è il consigliere regionale Giuseppe Mangialavori, (Casa delle Libertà) secondo il quale: “Non è in discussione la legittimità tecnica o giuridica della relativa votazione. Ma il garbo istituzionale e la prassi politica che non sembrano per nulla coerenti con i principi di democrazia e trasparenza”.

“L’accordo tra il presidente e l’Ncd sulla vice-presidenza spettante alla minoranza, inoltre, ha privato l’opposizione reale di un tassello importante. Evidentemente – sottolinea Mangialavori – un consenso che per il centro-sinistra ha superato il 60% nei fatti non è sufficiente a garantire la governabilità. Un dato preoccupante. Specie se si relaziona con i gravissimi problemi regionali in atto che richiederebbero invece ben altro spirito e atteggiamento” – stigmatizza ancora l’esponente politico.

“In sintesi, l’incipit della neoeletta compagine di governo regionale – evidenzia Mangialavori – è apparso stentato e deludente. Le dichiarazioni di principio si sono infrante sulla barriera dell’incoerenza. I primi passi testimoniano inequivocabilmente tangibili difficoltà, politiche e amministrative. Nell’ambito di ogni neoeletta amministrazione, pare siano emblematici i primi cento giorni. Ebbene, nella fattispecie, ben la metà di essi sono stati spesi nel totale immobilismo. L’avvio, segnato da una promozione sul campo di metodi inefficaci e scelte già usurate. Le immediate prospettive pressoché ignote”.

“Il presidente Oliverio, insomma – afferma il consigliere di CdL – sembra non aderire ad ipotesi reali di cambiamento. Le liturgie della vecchia nomenclatura partitica calabrese – logora e asfittica nella sua dimensione politica – hanno trovato un altro baluardo. Opporsi ad esse – conclude Giuseppe Mangialavori – non sarà un atto di eresia; ma un dovere politico, civile e morale”.