Manifesti al Vinci contro la strumentalizzazione Anpi-Scout Rinnovamento Cristiano - Movimento di laici contesta l'incontro organizzato in occasione del Giorno della memoria
REGGIO CALABRIA – Questa mattina il liceo Vinci, in
occasione della ‘Giornata della Memoria’, ospita un incontro promosso dalla
strana quanto sgradevole ed imbarazzante accoppiata Anpi-Scout. L’evento, che
prende il titolo di “Aquile randagie – gli scout che si ribellarono al
Fascismo”, è stato accolto con dei manifesti di dissenso affissi davanti l’ingresso
della scuola. La protesta, come recita il manifesto, non è rivolta al valore
della Giornata dedicata alle vittime della Shoah. Piuttosto i manifesti
vogliono difendere la Giornata da strumentalizzazioni politiche che ne
distorcono il reale significato e alle quali si prestano, purtroppo, diverse
sigle cattoliche sempre meno attente alla salvezza delle anime alla luce della
Verità e sempre più impegnate a sostenere sigle ideologiche, totalitare e di
dichiarata ostilità alla Chiesa cattolica. Questo impegno, poco laico e molto
laicista, rende attuali le parole dell’enciclica «Non abbiamo bisogno» di papa
Pio XI, all’epoca rivolte anche ai cattolici che cedevano alle seduzioni del Fascismo e
che oggi si lasciano affascinare dal marxismo e dal relativismo.Il manifesto, infatti, recita il seguente testo: «È davvero triste vedere tante sigle dello scoutismo
cattolico insieme all’Anpi, tra l’altro per un evento che sembra non avere
nulla a che fare con la “Giornata della Memoria” (istituita per ricordare tutti
i genocidi della storia, in particolare quelli commessi dall’ideologia nazista)
ma che ha il sapore di una strumentalizzazione politica ed ideologica.
Probabilmente, e da tempo, la “C” del loro acronimo ha cambiato significato in
“Comunisti”. Forse questi sedicenti cattolici dimenticano che il comunismo, in
tutte le sue forme manifestatesi nella storia, non solo ha causato milioni di
morti, ma da sempre ha perseguitato i cattolici e la chiesa cattolica. Qualche
numero: nel “Il libro nero del comunismo” si documenta che le
vittime sarebbero circa 100 milioni dal 1917 in poi, di cui 65 milioni in Cina, 20
milioni in Unione Sovietica, un milione in Vietnam, due milioni in Corea del Nord, 2 milioni in
Cambogia, un milione nell’Europa dell’Est, 150 mila in America Latina, un
milione 700 mila in Africa, un milione 500 mila in Afghanistan e circa 10 mila
causati dal movimento comunista internazionale e partiti comunisti non al
potere. A questi bisogna aggiungere le vittime negli attuali regimi, in
particolari quelli di Cina e Corea del Nord. Durante il periodo della cosiddetta
“Liberazione”, i sacerdoti uccisi
in Italia furono ben 130, fra cui don Gennaro Amato a Caulonia, in provincia
della nostra Reggio, l’8 marzo 1945. A questi martiri bisogna aggiungere
anche i tanti religiosi e laici vittime della barbarie comunista solo per la
loro fede cattolica, nonché i morti nella tragedia delle Foibe.«Oggi gli scout si prestano ad una sterile
strumentalizzazione politica ed ideologica ad opera dei nostalgici dell’orrore
comunista dimenticando non solo la loro identità ma anche i tanti martiri per
mezzo del quale ci è stata trasmessa la fede cattolica fino ai nostri giorni».Il manifesto si chiude infine con una citazione di papa San Giovanni Paolo II: «[nazismo
e comunismo] infami ideologie responsabili di quella
sorta di apocalisse della quale sono stato testimone nella mia giovinezza».Rinnovamento Cristiano – Movimento di laici