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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 26 DICEMBRE 2024

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Manovra finanziaria: dall’Ue ampio consenso. “Tempi rapidi per via libera”

Manovra finanziaria: dall’Ue ampio consenso. “Tempi rapidi per via libera”

| Il 14, Ago 2011

Monito della Commissione. Napolitano firma il decreto: ‘Momento delicato, responsabilità’

Manovra finanziaria: dall’Ue ampio consenso. “Tempi rapidi per via libera”

Monito della Commissione. Napolitano firma il decreto: ‘Momento delicato, responsabilità’

 

(ANSA) BRUXEELLES – La Commissione europea “accoglie con favore” la manovra varata venerdì e chiede al Governo “di cercare un ampio consenso sulle riforme anche per assicurarne la rapida approvazione del Parlamento”. Lo ha detto all’ANSA un portavoce della Commissione aggiungendo che Bruxelles attende di “conoscere i dettagli del pacchetto approvato e maggiori informazioni sulle singole misure”, al fine di darne una valutazione più appropriata.

NAPOLITANO FIRMA IL DECRETO – A quanto si apprende negli ambienti del Quirinale, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha emanato il decreto recante misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, nello spirito del giro d’orizzonte compiuto nei giorni scorsi sui gravi rischi per l’Italia determinati dalle tensioni sui mercati internazionali. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, avrebbe sottolineato che resta dunque ferma la necessità di un confronto aperto in Parlamento e sul piano sociale, attento alle proposte avanzate con la responsabilità che l’attuale delicato momento richiede.

SAGLIA, EMENDAMENTI CONCORDATI O A CASA – “Ai colleghi che alzano il dito e dicono non ci sto dico basta. E’ un inutile stillicidio. Tutti sono pronti a dire che la manovra non va ma pochi hanno idee alternative”. E’ quanto dichiara Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, in merito alle polemiche che si stanno creando intorno alla manovra. “E’ tempo – continua il sottosegretario – di smetterla di giocare. Il Pdl si dimostri partito. Gli emendamenti si devono prsentare solo con il consenso del segretario Alfano e del Capogruppo. Se la manovra si può migliorare lo si deve fare stando nel perimetro della maggiorana. Sennò tutti a casa”.

BERLUSCONI, FINIRO’ LEGISLATURA CON TREMONTI – “Io penso assolutamente di sì “. Risponde così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervistato da quattro agenzie che gli chiedono se arriverà a fine legislatura insieme a Tremonti. “Abbiamo lavorato gomito a gomito tutti questi giorni”, ha spiegato il premier, sottolineando che “non sono assolutamente vere le tensioni che sono state illustrate sui giornali” “Certo – aggiunge – ci sono state delle contrapposizioni di vedute” non solo con Tremonti, ma “tra me e tutti gli altri, si è discusso sennò ci avremmo impiegato mezza giornata”.

MANOVRA: BERLUSCONI, APPREZZAMENTO DA MERKEL E TRICHET – “Stamattina ho avuto telefonate con qualche” leader europeo, “in particolare ho avuto una lunghissima telefonata con la signora Angela Merkel, ho parlato con il presidente della Bce Trichet e ho in programma altre telefonate, con Van Rompouy, con Sarkozy e altri tra stasera e domani”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, lasciando palazzo Grazioli diretto in Sardegna. “Ho ricevuto grande apprezzamento, non era in discussione soltanto la posizione italiana, era in discussione l’euro e quindi l’Europa stessa. Quindi – ha concluso Berlusconi – c’era da parte di tutti una grande attenzione a quello che il governo italiano sarebbe riuscito a fare”.

MANOVRA:9 DEL PDL, POCO CONVINCENTE, NOSTRI EMENDAMENTI – Nove deputati del Pdl prennunciano emendamenti al decreto che contiene la manovra aggiuntiva. Si tratta di Antonio Martino, Guido Crosetto, Isabella Bertolini, Giorgio Stracquadanio, Giuseppe Moles, Giancarlo Mazzuca, Santo Versace, Alessio Bonciani, Deborah Bergamini. I nove parlamentari giudicano la manovra “poco convincente”.

BERSANI, INGIUSTA E DEPRESSIVA – “Una manovra depressiva, poco credibile e ingiusta”. E’ questo il commento del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che boccia le proposte dell’esecutivo aggiungendo che “dal 20 agosto in poi, una volta esaminato il testo presentato dal Consiglio dei ministri, ci rivolgeremo alle forze sociali e alle opposizioni per aprire un confronto volto a perfezionare una più compiuta proposta alternativa agli interventi del governo, a presentare gli emendamenti in Parlamento ed a sollecitare il sostegno dell’opinione pubblica”.

BERLUSCONI, NESSUN GOVERNO UE AVREBBE FATTO MEGLIO – La manovra messa a punto in una settimana mostra che “é venuta fuori la capacità di un gruppo. Credo di poter affermare che difficilmente un altro governo in Europa avrebbe potuto fare un lavoro come quello che abbiamo fatto noi, in così poco tempo, e a dare vita a un provvedimento così importante come contenuti”. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervistato da quattro agenzie prima della sua partenza per la Sardegna, sottolineando che dal lavoro di questi giorni esce “l’immagine di un governo solido che tiene e che è capace di lavorare e di rispondere con tempestività alle emergenze”.

MANOVRA:BERLUSCONI,DIFFICOLTA’,MA NON SCOSSONI IN AULA – “No, assolutamente” non temo scossoni in Aula sulla manovra, o almeno “non credo; credo ci sarà un viaggio molto tranquillo. Naturalmente abbiamo chiesto dei sacrifici ai parlamentari e questo potrà essere un tema su cui ci sarà magari qualche difficolta. Ma non credo più di questo”. così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, fermandosi a parlare con quattro agenzie prima di lasciare Roma diretto in Sardegna.

MARCEGAGLIA, AGIRE SU PENSIONI E AUMENTARE IVA – Sfruttare il passaggio parlamentare per riformare le pensioni di anzianità e fare un “piccolo aumento dell’Iva”. E’ l’invito del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a maggioranza e opposizione sulla manovra appena varata dal Governo. Lo chiede la leader degli industriali in un’intervista al direttore del Sole 24 Ore in edicola domani.

CAMUSSO; E’ INIQUA, PRONTI A MOBILITAZIONE –  “Presenteremo le nostre proposte e continueremo a farlo ma è evidente che per correggere l’iniquità di questa manovra ricorreremo alla mobilitazione”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, a Sky Tg24 aggiungendo come le norme sulla contrattazione introdotte rappresentino “un’ingerenza” applicata attraverso norme a favore “di un’azienda, sto parlando della Fiat”. “Perché fare una legge ?” – si chiede poi polemicamente Camusso – se si vuole, come è stato detto in conferenza stampa “meno legge e più contratto”.

UIL, OK TAGLIO COSTI POLITICA; ASSURDO PERDERE 13/MA – Giudizio positivo della Uil sulla manovra per quanto riguarda i tagli dei costi della politica e l’innalzamento dal 12,5 al 20% della tassazione di tutte le rendite finanziarie (titoli di Stato esclusi) perché sono “storiche rivendicazioni” del sindacato guidato da Luigi Angeletti mentre la segreteria nazionale del sindacato definisce “inaccettabili” i provvedimenti relativi al pubblico impiego, in particolare il meccanismo in base al quale i lavoratori rischiano di non percepire la tredicesima: “é assurdo perdere questo diritto per colpe altrui”. “L’abolizione delle province con meno di 300mila abitanti, l’obbligo di fusione per i comuni con meno di 1.000 abitanti, i cospicui tagli agli stipendi, alle indennità e ad alcuni privilegi dei parlamentari, la cancellazione di 54mila poltrone, sono tutti provvedimenti che vanno nella direzione indicata dalla Uil – si legge in una nota della segreteria nazionale – Per la prima volta, nella storia della nostra Repubblica, quando si tratta di fare sacrifici, la classe politica comincia da sé: la Uil ritiene di potersi ascrivere il merito di questa svolta”.

CISL, NECESSARIE MODIFICHE SU TFR E TREDICESIMA – La Cisl giudica necessaria la manovra e positive alcune misure contenute ma il provvedimento va migliorato sia sotto il profilo dell’efficacia che su quello dell’equità e dello sviluppo, per cui si impegna a confronti con le rappresentanze parlamentari, delle Regioni e degli enti locali. E comunque continua le iniziative di mobilitazione già intraprese nei mesi scorsi. Il sindacato guidato da Raffele Bonanni sottolinea fra le modifiche necessarie quelle che riguardano i lavoratori pubblici, “già da tempo in regime di blocco contrattuale e del turn over: vanno rivisti i provvedimenti di posticipo a 24 mesi del Tfr e di rischio di decurtazione della tredicesima, riprendendo in alternativa il principio che l’azione per realizzare economie di gestione nella pubblica amministrazione determini effetti premiali per la contrattazione integrativa dei lavoratori pubblici”.

TREMONTI, SOLUZIONE MAESTRA SAREBBE EUROBOND – “Se ci fossero gli eurobond non saremmo arrivati ad oggi: è fondamentale un maggior grado di consolidamento delle finanze pubbliche in Europa”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi. “La soluzione maestra sarebbe stata quella degli Eurobond, sono convinto del modello proposto dal primo ministro del Lussemburgo e da me a livello internazionale. Siamo in attesa di sviluppi. Diversamente le complessità continuerebbero”. Per Tremonti “l’andamento della crisi “accelera drammaticamente negli ultimi giorni. Era prevedibile? Questo potrà essere oggetto di prossime riflessioni. Ma la crisi non riguarda solo il nostro paese ma una quota enorme del Pil dell’Europa”.

STOP PROMOZIONE PRIMA DI PENSIONE – La manovra economica approvata dal governo ha “rimosso l’istituto delle promozioni alla vigilia della pensione” ha aggiunto Tremonti

DA ‘ROBIN HOOD TAX’ SU ENERGIA 2 MLD – La manovra prevede “tagli ai ministri di 6 miliardi, riducibili a 5 attraverso la reintroduzione della ‘vecchia Robin’ sul mondo della produzione dell’energia, ma ferma la bolletta delle famiglie – ha proseguito il ministro – . Per gli enti locali sono previsti tagli per 6 miliardi riducibili verso 5 con il beneficio aggiuntivo della Robin Hood tax che pensiamo porti in tutto 2 miliardi”.

VIA ENTI CON MENO DI 70 ADDETTI – Tremonti ha fatto sapere che saranno “soppressi tutti gli enti fino a 70 addetti”. INCENTIVI PER CEDERE SERVIZI PUBBLICI – “La parte di sviluppo della manovra é fatta dalla parte sul lavoro, le professioni e la riforma dei servizi pubblici locali – ha sottolineato Tremonti – . Nel patto di stabilità c’é un disincentivo-incentivo a mettere sul mercato le aziende locali. Pensiamo che il meccanismo possa funzionare”.

MANOVRA DA DOMANI IN GAZZETTA UFFICIALE – “Il testo è in corso di bollinatura per recepire le modifiche fatte ancora ieri in Consiglio dei ministri poi andrà al Quirinale e domani, da mezzanotte, sarà in Gazzetta Ufficiale”, ha concluso Tremonti. DECRETO IN SENATO DA 22 AGOSTO IN COMMISSIONE – Il presidente del Senato Renato Schifani, dopo il varo della manovra aggiuntiva in consiglio dei ministri, ha subito consultato i capigruppo di Palazzo Madama per stabilire un calendario di massima dell’esame del decreto. Il decreto, secondo le prime intese, dovrebbe arrivare in commissione il 22 agosto, per poi approdare all’esame dell’aula tra il 5 e il 6 settembre. Il calendario sarà ufficializzato non appena la presentazione del decreto sarà formalmente annunciata nell’aula di palazzo Madama. Lo si apprende da fonti del Senato.

CALDEROLI: TAGLI DOPPI A INDENNITA’ PARLAMENTARI – “A livello dei parlamentari già c’é stato un intervento degli uffici di presidenza di Camera e Senato con la riduzione delle componenti accessorie. Noi siamo intervenuti rispetto all’indennità fissata dalla legge e abbiamo applicato ai parlamentari quanto previsto per i dipendenti del pubblico impiego raddoppiando l’entità dei tagli: 10% tra 90 e 150.000 euro e 20% sopra i 150.000”. Lo ha detto il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi.

TAGLIO RIGUARDA TRA 29-35 PROVINCE – “Non condivido la strada della soppressione completa delle Province – ha aggiunto Calderoli – . L’unica strada sarebbe quella costituzionale. Noi abbiamo previsto la soppressione delle province che non raggiungono o i 300.000 abitanti o i 3.000 km quadri di superficie. Ma il punto riferimento è il censimento che si farà in autunno. Ora non abbiamo numeri certi ma per dare un’idea della dimensione taglio siamo tra le 29-35 province. Calderoli ha ricordato che per le province che rimarranno ci sarà un taglio del 50% per consiglieri ed assessori.

CONSIGLIERI REGIONI DA 775 A 610 – La manovra economica approvata dal governo prevede che le Regioni debbano ridurre i consiglieri del 20%, passando da un numero complessivo “di 775 consiglieri a 610” ha sottolineato Calderoli. E’ inoltre prevista la riduzione degli assessori e degli stipendi e l’istituzioni dei revisori dei conti anche per le Regioni. Alla fine del processo, ha aggiunto, si passerà da “un rapporto tra popolazione e rappresentanti di uno ogni 428 cittadini, poco sostenibile, a uno ogni 1100 cerca”.

TRA UN ANNO VIA NORME CONTRASTO NUOVO ART.41 – “Abbiamo introdotto una modifica per legge ordinaria che anticipa la modifica all’articolo 41 della Costituzione. Abbiamo anticipato, come per il taglia leggi. Entro un anno – ha affermato Calderoli – la legislazione statale e regionale e l’attività regolamentare dei comuni deve recepire questa indicazione. Viceversa tra un anno saranno abrogate le norme che contrastano con i principi del futuro articolo 41”.

SACCONI, ART.18 NON E’ STATO TOCCATO – “Ribadisco che il legislatore non modifica alcuna legge in materia di lavoro, nessun articolo dello Statuto dei Lavoratori. L’articolo 18 non è stato toccato. Le parti possono avere ambiti di autonomia regolatoria”. Le parti, ha tenuto a puntualizzare il ministro Sacconi, potranno disporre di autonomia regolatoria per “una serie di materie, tranne nei casi di licenziamento discriminatorio e in caso di maternità. Queste materie non possono essere trattate dalle parti”.

TREMONTI, FATTO TUTTO IN COSCIENZA PER BENE PAESE – “Ho fatto tutto in coscienza per il bene del Paese”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti concludendo la conferenza stampa a Palazzo Chigi a chi gli chiedeva se ritenesse davvero che i provvedimenti adottati siano equi. BERSANI, INGIUSTA E DEPRESSIVA – “Una manovra depressiva, poco credibile e ingiusta”. E’ questo il commento del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che boccia le proposte dell’esecutivo aggiungendo che “dal 20 agosto in poi, una volta esaminato il testo presentato dal Consiglio dei ministri, ci rivolgeremo alle forze sociali e alle opposizioni per aprire un confronto volto a perfezionare una più compiuta proposta alternativa agli interventi del governo, a presentare gli emendamenti in Parlamento ed a sollecitare il sostegno dell’opinione pubblica”.

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