Burlesque Marino lascia, tra scontri e scontrini
di Don Salazar
In seguito alla denuncia sulle note spese a carico del Comune, il sindaco di Roma costretto a dimettersi dopo aspri scontri. Scontri? Scontrini, più che altro.
Marino si fa rimborsare anche 8,63 euro per una colazione pagata a Cracovia a un reduce dell’Olocausto. Mancava il caffè, offerto dalla casa.
Travolto dalle polemiche, il primo cittadino di Roma ha restituito fino all’ultimo centesimo i 20 mila euro spesi per le “cene di rappresentanza”. Senza interessi.
Ecco che se per pagare il conto al ristorante avessero fatto “alla romana” Marino sarebbe ancora lì.
Tuttavia, l’ex sindaco della Capitale ha 20 giorni di tempo prima che le dimissioni divengano definitive. Quanto serve per organizzare l’ultima cena.
Meno male che il sindaco-chirurgo si spostava in città con la bicicletta altrimenti toccava pagargli anche la benzina.
Anche il Vaticano contro Marino: “Ha lasciato solo macerie”. Ma la causa era nobile. Si trattava di ampliare le rovine archeologiche della Capitale.
Arrabbiatissimo per quanto combinatogli, Marno minaccia di “svelare tanti altarini”. Facilitando così l’anno del Giubileo.
Oramai il sindaco di Roma è politicamente un uomo morto. I Casamonica si offrono per il funerale.