Marziale sulla paventata esclusione di Miss Italia dai suoi palinsesti
redazione | Il 10, Apr 2013
“Depennarla dal palinsesto è venire meno al contratto di servizio”
Marziale sulla paventata esclusione di Miss Italia dai suoi palinsesti
“Depennarla dal palinsesto è venire meno al contratto di servizio”
“Esiste la tendenza a distruggere tutto ciò che di positivo connota l’Italia nel mondo”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione alla paventata assenza di Miss Italia nei palinsesti Rai per la prossima stagione televisiva.
Per Marziale: “La manifestazione, nel tempo, ha saputo raccogliere le istanze provenienti dalla società specializzata nella tutela dei minori al fine di non ledere i loro diritti innalzando, per esempio, ai fatidici 18 anni la soglia anagrafica per partecipare alla gara. Un segnale importante, se contestualizzato alla spietata macchina dello spettacolo che tende sempre più a sfruttare i minorenni a beneficio dell’audience”.
“Anche in termini di riconoscimento alla dignità della donna – continua il sociologo – Miss Italia ha provveduto a premiare femminilità, che in seguito alla partecipazione al concorso, hanno dimostrato di possedere doti culturali non indifferenti nel campo dei mestieri e delle arti, diventando punto di riferimento per le adolescenti. Tutt’altro che solo bellezza estetica”.
Il sociologo conclude: “Non inserire nei palinsesti del servizio pubblico una manifestazione che rientra a pieno titolo nella storia del costume del Paese significa venire meno al Contratto di Servizio che fa della Rai la Tv di Stato, obbligata a promuovere le peculiarità artistiche e culturali del Paese”.