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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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“Mascaro ha fallito il suo progetto politico” Lo dichiara Antoniotti, ex sindaco di Rossano

“Mascaro ha fallito il suo progetto politico” Lo dichiara Antoniotti, ex sindaco di Rossano
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ROSSANO – Mascaro ha fallito il suo progetto politico, ancor prima di partire. L’evidente e preoccupante inattività dell’Esecutivo civico, l’inutile stravolgimento della macchina burocratica, così come la scelta di richiamare in Giunta persone che rappresentano il passato, neanche troppo glorioso, della vita politica della Città, sono il segnale lampante di una Comunità che sta ripiombando nuovamente negli anni della ricreazione amministrativa. Zero progettualità a fronte di tante pose fotografiche e di costosi lustrini e paillettes, più utili ad ingrossare il gozzo di pochi che ad andare incontro alle reali esigenze della cittadinanza. Dove sta quell’idea di rinnovamento tanto caldeggiata sui palchi elettorali? Dove stanno le professionalità, da pescare chissà in quale parte dell’universo, per far “rinascere Rossano”? Dov’è il cambiamento? Siamo di fronte ad una seconda era Filareto?! Le premesse ci sono tutte. Così come anche la maggior parte degli artefici, reali o travestiti, che furono alla base di quell’epocale fallimento politico-amministrativo.

È quanto dichiara il capogruppo di Rossano Prima di Tutto, già Sindaco di Rossano, Giuseppe Antoniotti commentando, preoccupato, le cronache sull’attuale situazione politico-amministrativa che sta attraversando la Città.

Purtroppo stiamo assistendo ad un film – dichiara Antoniotti – il cui copione lo avevamo anticipato sui palchi elettorali. Tant’è che già al primo atto del Sindaco, la scelta della squadra amministrativa, sono sorti dissidi e incomprensioni. Non entro nel merito delle valutazioni politiche, la cui responsabilità è assunta, spero consapevolmente, dal Sindaco. Ma basta stare tra la gente e leggere gli atti prodotti dalla Giunta in questi primi tre mesi per rendersi conto che l’attività comunale proprio non va, che la Città è ferma e che lo sconquasso è generale!

A partire dalla macchina burocratica – scandisce Antoniotti – riportata nelle mani di dirigenti plenipotenziari che hanno diritto di veto su tutto, per finire ai grandi temi che interessano Rossano ed il territorio. Non si parla più concretamente di fusione tra i due comuni dell’Area urbana Corigliano-Rossano, se non nelle didascalie di alcune foto che, tanto piacciono a Mascaro. Non si discute più dei programmi di sviluppo, avviati dalla nostra Amministrazione comunale, e che attendono di essere attuati; mi riferisco ai Progetti integrati di sviluppo locale (Pisl) piuttosto che ai Piani locali per il lavoro (Pll) o ancora alla Cittadella dei ragazzi. Del depuratore consortile, poi, per il quale il Comune ha ottenuto un primo finanziamento, se ne sono perse le tracce. E non ci si nasconda dietro alle emergenze! Perché di quelle, in cinque anni, ne abbiamo fatto indigestione. Eppure, nonostante tutto, abbiamo continuato a governare la nostra Città. Pur avendo trovato nelle casse comunali un passivo di oltre 18 milioni di euro. Prodotto dall’incapacità amministrativa e dalle spese pazze della gestione Filareto. E chi era all’epoca l’assessore al Bilancio? Lo stesso che oggi Mascaro richiama in Giunta. Ed è davvero bizzarro come il Primo cittadino urli allo scandalo per avere ereditato una situazione finanziaria disastrosa, perché – se non lo ricorda – è stato lui a ricoprire il ruolo di Presidente della commissione bilancio nell’ultima consiliatura ed è proprio l’attuale assessore alle Finanze, incaricato a tutti i costi, che ha lasciato le casse vuote nel 2011. Quindi chieda a lui come ha fatto a compiere questa magia!

Queste sono le preoccupazione che condivide anche e palesemente buona parte della Maggioranza consiliare. Sintomo che il progetto politico di Mascaro è fallito sul nascere. Anche perché se questo doveva essere il cambiamento gridato sui palchi, se questo doveva essere il coraggio di dare una nuova fase riformista e di rinnovamento delle Istituzioni locali, probabilmente si è perso di vista il valore della parola data ai cittadini.