Mattanza cani nelle Perreras spagnole, Aidaa denuncia re Juan Carlos alla commissione EU
redazione | Il 31, Ott 2011
Croce: “Questa mattanza coinvolge ogni anno almeno 100.000 cani. Trattandosi di normativa nazionale interna, riteniamo che a risponderne debbano essere chiamati il capo dello Stato (Re Juan Carlos) ed il presidente del consiglio in carica”
Mattanza cani nelle Perreras spagnole, Aidaa denuncia re Juan Carlos alla commissione EU
Croce: “Questa mattanza coinvolge ogni anno almeno 100.000 cani. Trattandosi di normativa nazionale interna, riteniamo che a risponderne debbano essere chiamati il capo dello Stato (Re Juan Carlos) ed il presidente del consiglio in carica”
BRUXELLES – E’ stata inviata alla commissione europea la denuncia firmata dal presidente nazionale AIDAA Lorenzo Croce nei confronti della Spagna nella persona del suo re Juan Carlos II e del capo del governo per violazione delle direttive europee in materia di tutela degli animali di affezione. La denuncia riguarda la mattanza dei cani e gatti nelle perreras Spagnole, vicenda per la quale AIDAA ha gia depositato una petizione ammessa alla discussione del Parlamento Europeo (numero 130/2011) con la quale si chiede la fine della pena di morte dei cani in Europa e per l’introduzione della sterilizzazione come unico sistema di controllo del randagismo canino e felino. Nella denuncia presentata alla Commissione Europea AIDAA accusa la Spagna di: “Usare da anni una forma barbara di controllo della popolazione randagia canina e felina, infatti nella maggior parte delle strutture spagnole dette perreras (canili) comunali i cani catturati randagi o di proprietà dopo dieci giorni di permanenza se nessuno li reclama vengono barbaramente uccisi, o attraverso una puntura letale o attraverso le camere a gas, inoltre gli animali nei giorni precedenti la morte vengono lasciati senza cibo e costretti a vivere in condizioni assolutamente inadeguate rispetto alla loro natura ed al loro diritto naturale di vita che non può essere sottoposto a torture o maltrattamenti anche se si tratta di animali appunto destinati alla morte. Tale pratica in palese violazione rispetto ai contenuti sui diritti degli animali da quanto previsto sia dal trattato di Lisbona, sia dalla convenzione europea per la tutela degli animali di affetto (cani e gatti) è di fatto messa in atto grazie alla legislazione spagnola, e grazie soprattutto alla mancata volontà del legislatore di modificare questa normativa sia a livello nazionale che a livello locale. Questa mattanza coinvolge ogni anno almeno 100.000 cani. Trattandosi di normativa nazionale interna, riteniamo che a risponderne debbano essere chiamati il capo dello Stato (Re Juan Carlos) ed il presidente del consiglio in carica”. AIDAA si è posto come obiettivo la fine della pena di morte dei cani e gatti in Europa con una apposita moratoria da realizzare gia a partire dal 2012.