Matteo dal suo mondo ovattato si rifiuta di riconoscere la debacle del suo Pd Editoriale di Maurizio Compagnoni
Il nostro Renzi non ha ancora capito che la perdita di consensi del Partito democratico avrà ricadute sull’Unione Europea e nonostante l’evidenza, si rifiuta di ammettere che nelle grandi città per il PD il primo turno delle amministrative è stata una sconfitta. Il malessere nell’area storica della sinistra è esploso tra i simpatizzanti, dopo che Renzi ha snaturato la genesi della principale formazione partitica della sinistra italiana, trasformandola nel partito della nazione. L’appeal del pacione si sta spegnendo e il risultato è il flop elettorale. Il PD ha perso gran parte dei voti della sinistra storica, che ha preferito dirottare i suoi voti verso il movimento 5 Stelle o verso formazioni di sinistra ove presenti.
Basta una attenta analisi del voto, per capire come ha votato l’elettore, nelle periferie e nei quartieri popolari, serbatoio storico della sinistra, ha vinto il centro destra e i grillini, nelle quartieri centrali e benestanti ha vinto il candidato del PD, questo avalla il mio concetto espresso, Renzi ha snaturato il primo partito della sinistra italiana.
L’elettore ha voluto inviare un segnale forte alla politica del Governo vicina alle istanze dell’Europa, degli Stati Uniti e delle grandi lobby economiche finanziarie e meno ai bisogni reali del paese, configurati in tanti giovani in cerca di lavoro, di imprese che non riescono ad andare avanti, da uno stato che ti distrugge con le tasse e una burocrazia farraginosa. Questo governo dimentica i poveri assoluti, i nuovi poveri e non fa nulla per recuperare gli anni bruciati per la grave crisi economica globale che ha ucciso il nostro tessuto economico. Tutte le grandi città si preparano al ballottaggio tra 15 gg, Roma è in forse, non si sa se a seguito dei gravi brogli riuscirà a concludere il riconteggio in molti seggi, dove si sono riscontrate criminali anomalie ben documentate e denunciate alla Procura della Repubblica dal Candidato Sindaco per la lista Assotutela Michel Emi Maritato.
In ogni caso, Roma compresa, il ballottaggio non sarà favorevole a Torino, Milano e Roma dove sicuramente il ballottaggio verrà spostato, senza dimenticare Napoli dove il PD è già stato estromesso dalla corsa per la poltrona di sindaco. Non è questa la sede giusta del voto per un mero calcolo matematico, da opinionista a me compete capire il dopo, quali conseguenze verranno fuori dal voto che verrà fuori dal ballottaggio. Una prima riflessione mi porta ad affermare che la sconfitta del PD, targato Matteo Renzi, avrà preoccupanti ripercussioni internazionali, anticiperà la morte del Ttip il “Trattato Transatlantico Commerciale” che ad Hannover prima e successivamente al G7 in Giappone, Renzi aveva assicurato con la Merkel, meno possibilista Hollande, motivato dalle dure proteste in corso in Francia, al presidente Obama grande fautore del trattato. Ma non finisce qui, la perdita del PD al ballottaggio renderà il Pese più vulnerabili in Europa, ci verrà tolta la Tachipirina che in virtù di un PD forte ha tenutobin Europa la febbre dell’Italia sotto controllo, che accadrà all’Italia se ci tolgono la Tachipirina? L’Italia è il grande malato dell’Europa, costituisce il pericolo maggiore per la tenuta del castello europeo, ancor di più del Brexit che i britannici decideranno il 23 di giugno. Un PD che esce con le ossa rotte dal ballottaggio farà si che per la prima volta il 4° paese più importante di Europa sarà privo di un partito europeista. I partiti che usciranno vincitori dal ballottaggio Movimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d’Italia a cui sono certo si aggregherà anche Forza Italia dopo gli sbagli commessi in questa tornata di Amministrative, cullano l’idea di un’uscita dall’euro.
La sconfitta di Matteo Renzi mette in luce un’altra grande incognita politica per il traballante castello europeo che vede cadere i suoi muri portanti, sono stati fatti gravi errori per superare la crisi economica, ci siamo dati martellate sui piedi con le sanzioni alla Russia che sono servite solo a distruggere l’Economia dell’Europa, anche la crisi dell’euro è stata solo rimandata grazie a Draghi che ha continuato a far immettere miliardi di Euro dalla BCE per reggere il moribondo Euro.
Dunque l’instabilità politica del Paese conseguente a queste elezioni e alla probabile sconfitta del referendum sulla Costituzione in Ottobre, apriranno tormentosi scenari per un’Europa già lacerata dalla crisi dei rifugiati.
Gli Stati Uniti aspettano con trepidazione il risultato dei ballottaggi, una perdita secca di Renzi allontana un alleato zerbino determinante per farci ingoiare il boccone amaro del Ttip “Trattato Transatlantico Commerciale”, i cuinegoziati condotti con celerità in modo segreto, devono chiudersi entro l’estate per essere approvati dal Congresso statunitense prima della fine del mandato di Obama.
Ricordiamo che il Governo Renzi è il principale sostenitore di questo vergognoso accordo che porterà sulle nostre tavole il Chianti della California e il formaggio parmigiano del Texas. La batosta elettorale per Matteo Renzi, rende improbabile che il piacione abbia tanto coraggio di sfidare l’opinione pubblica, nonostante i giornali dalla sua parte, per chiedere l’approvazione del Ttip, che riduce drasticamente la nostra sovranità nazionale che demanda alle multinazionali. Con il Ttip, le multinazionali potranno idenunciare le leggi di un Paese contraente se ritengono che ostacolino il Trattato e possono ricorrere al giudizio di un arbitrato internazionale. Detto questo capite da soli l’importanza che riveste la prossima tornata elettoraledestinata ad avere importanti riflessi internazionali. Una cosa è chiara per tutti dalle urne è uscita una sinistra profondamente lacerata, che ha snaturato il suo DNA abbracciando i dogmi della globalizzazione, principali temi di discussione nelle presidenziali statunitensi definite da Trump un sistema non più riproponibile nelle società del prossimo futuro, hanno impoverito la massa a fronte della smodata ricchezza di una elite. Nonostante Renzi continua a oscurare quanto accade ai nostri confini, la protesta francese anche per gli europei alle porte travolgerà l’Europa. Sfidare le piazze come sta facendo Hollande per difendere una legge che deregolamenta il mercato del lavoro è molto pericoloso, sopratutto dopo che si sono tradite
le promesse elettorali. La sinistra che difendeva i deboli e proteggeva il lavoro non esiste più, oggi ci ritroviamo con una sinistra affabulatrice, Renzi, Valls sono solo alcuni esempi, braccio politico delle lobby economico-finanziario che in nome dell’internazionalismo distrugge il welfare e quelle conquiste ottenute con anni di lotte. In questa situazione è meglio turarsi il naso e votare i candidati anti europeisti, solo così possiamo dare una svolta per far ripartire questo paese, spingere Mattarella a sciogliere le camere per indire elezioni anticipate, nonostante la cosa sia indigesta a RE Giorgio.
Maurizio Compagnone
Opinionista de “La Gazzetta italo brasiliana”