Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Maurizio Cannata, “Renzi? inaffidabile” Ecco l'opinione dell'ex segretario Pd di Taurianova sulle ultime vicende politiche nazionali

Maurizio Cannata, “Renzi? inaffidabile” Ecco l'opinione dell'ex segretario Pd di Taurianova sulle ultime vicende politiche nazionali

Che il volto del bischero toscano fosse inaffidabile, non lo scopriamo certamente oggi – dopo l’ennesimo credito politico che abbiamo voluto concedergli, e conoscendo da qualche tempo la tempra politica dell’innominabile, diciamocelo pure che ci siamo fatti ancora una volta imbrogliare da tale personaggio, che interpreta la politica solo come l’arte del gioco d’azzardo. Un vero imbonitore, menzognero, che altera continuamente la verità pur di soddisfare il suo ego, una bella fregatura – l’innominaTaurianovabile sarebbe pronto a far scoppiare una guerra mondiale pur di raggiungere la sua meta e il suo rinascimento saudita. Non sono solo incazzato – di più – mi sento preso per il sedere da personaggi come l’innominabile, Faraone, la Boschi, non è un bel dire d’intelligenze sopraffine, sono come il gioco delle tre carte, ma sono così, già nel 2013 avevo capito la loro negatività di stare in un campo progressista data la loro natura populista, e il loro ego smisurato. Molti nel PD non hanno voluto credere all’animale politico che avevamo di fronte, senza accorgersi della sua natura distruttiva, che ancora oggi paghiamo inesorabilmente. Personalmente avevo lasciato il PD perché non dormivo la notte rispetto alla distruzione della scuola, alle norme sul lavoro, alla deriva populista e distruttiva che incarnava nel partito. Prima di lasciare il PD ci ho pensato tanto, ma l’ho fatto perché nel gruppo dirigente nazionale, regionale e territoriale erano incantati, non c’era modo di far capire loro, la vera natura politica del loro leader, le sue strategie di chiudere e rompere con una storia di appartenenza alla cultura cattolica, di sinistra e socialista, e il suo intento demolitore per far emergere un campo a propria immagine e somiglianza -alla Macron per intenderci. Sono tornato al PD dopo la sconfitta del 2018, tanti militanti si sono ravvicinati, consapevoli del fatto che iniziava un percorso nuovo con l’avvento di Zingaretti, e confesso di aver apprezzato e condiviso l’idea di ragionare in prospettiva a un’alleanza con il movimento cinque stelle e L.E.U. Che cosa cambia ora? E come si affronta una discussione di tale portata?

I militanti del PD non possono continuare a rimanere nel limbo delle decisioni di vertice, non è una sfiducia al gruppo dirigente nazionale, mi guarderei bene nel fare ragionamenti senza senso politico, mi convince però il fatto – che è lo stesso gruppo dirigente nazionale ad aver il bisogno di sentire la nostra voce, e il sostegno dei territori, perché le prossime decisioni inevitabilmente avranno una forte ricaduta per il futuro politico del PD. Non si tratta solo di aiutare Draghi e il Paese sotto la pandemia, l’emergenza sanitaria, economica e sociale. Si tratta di aiutare anche il PD e la sua prospettiva politica delle alleanze, un percorso che iniziava a dare buoni frutti e intendimenti nei territori, quindi è indispensabile coniugare le due esigenze, e trovare soluzioni comuni con i cinque stella e L.E.U, non sarebbe male anzi, è indispensabile oltre che irrinunciabile, così da preparare il terreno per le prossime scadenze elettorali a tutti i livelli.. DAMOSE NA MOSSA.

f.to

Cannata Maurizio

Ex segretario PD – Taurianova