Maxi frode fiscale a Reggio Calabria, 44 indagati, tra imprenditori e professionisti. I nomi Un vero è proprio sistema di frode quello che secondo i PM della Dda di Reggio Calabria. Sequestri per 8 milioni di euro
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della
locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Dott. Giovanni
Bombardieri, hanno dato corso, in Lombardia, Lazio, Campania e Calabria, ad una Ordinanza, emessa
dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, nella fase delle indagini preliminari e su richiesta della
medesima Procura della Repubblica – D.D.A., con la quale è stato disposto il divieto di esercitare la professione
di commercialista nei confronti di 4 professionisti reggini, il sequestro preventivo di uno studio commerciale e di
consulenza immesso in amministrazione giudiziaria, il sequestro di immobili, autoveicoli e risorse finanziarie per
un valore complessivo di 8 milioni di euro nella disponibilità dei professionisti e degli imprenditori sottoposti
alle indagini.
Contestualmente, i finanzieri hanno dato esecuzione ad un Decreto di sequestro preventivo in via d’urgenza
emesso nei confronti di ulteriori n. 2 studi commerciali anch’essi immessi in amministrazione giudiziaria,
nonché ad un Provvedimento di Perquisizione e sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Reggio
Calabria – D.D.A..
L’operazione costituisce l’esito di un’articolata indagine – processualmente nella fase delle “indagini
preliminari” – condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria che ha consentito di
dimostrare – allo stato e fatte salve le successive valutazioni di merito – che i professionisti riconducibili a tre
studi commerciali e di consulenza operanti in Reggio Calabria e Milano, unitamente ad altri sodali, si sarebbero
associati allo scopo di commettere delitti tributari di cui agli artt. 3 (dichiarazione fraudolenta mediante altri
artifizi), 10 quater (indebita compensazione) e 11 (sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte) del D.lgs.
74/2000, mediante l’elaborazione e la commercializzazione di modelli di evasione che, in modo seriale e
sistematico, consentivano ai clienti un risparmio di imposta, in termini di mancato versamento del dovuto
all’Amministrazione finanziaria.
In particolare, allo stato delle emergenze investigative, tali illeciti sono stati realizzati attraverso: la creazione di fittizi crediti IVA da compensare con pregressi debiti tributari, l’esposizione nei bilanci d’esercizio di fatti non
corrispondenti al vero, la presentazione di dichiarazioni fiscali fraudolente, il trasferimento fittizio della sede
legale ovvero del domicilio fiscale delle imprese, la realizzazione di operazioni societarie straordinarie e la
liquidazione delle imprese, con la finalità di rendere più difficoltosa l’azione di accertamento e di riscossione da
parte dell’Amministrazione Finanziaria e, altresì, creare i presupposti necessari per ottenere indebiti crediti
d’imposta.
Risultano coinvolte aziende reggine operanti nei settori della ristorazione, delle costruzioni, dei trasporti, della
raccolta rifiuti e del riciclo di materiale plastico, nonché nella vendita all’ingrosso ed al dettaglio di articoli di profumeria e nei servizi della cura della persona.
Inoltre, alla luce delle attuali emergenze probatorie, a taluni degli associati è contestato anche il reato di cui
all’art. 322 c.p. (Istigazione alla corruzione) in quanto al fine di indurre un funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Roma a non contestare, nell’ambito di una verifica fiscale ad un loro cliente, violazioni amministrative per importi rilevanti gli hanno offerto, mediante l’intermediazione di un Dirigente in quiescenza della stessa
Agenzia, una somma di denaro.
Le operazioni eseguite presso le residenze dei professionisti, gli studi commerciali e le sedi delle aziende, che si
sarebbero avvalse dei sistemi di evasione escogitati dai consulenti indagati, sono avvenute, con il supporto dei
Reparti del Corpo competenti per territorio, nelle provincie di Reggio Calabria, Caserta, Roma e Milano.
I provvedimenti eseguiti costituiscono l’epilogo di un complesso iter investigativo che dimostra – ancora una
volta – l’elevata attenzione mantenuta dai militari in forza al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di
Reggio Calabria che, nel solco delle puntuali indicazioni dell’Autorità Giudiziaria reggina, continua a essere
rivolta alla ricerca e repressione dei più gravi crimini di matrice economico – finanziaria e nell’aggressione dei
patrimoni illecitamente accumulati allo scopo di arginare l’inquinamento del mercato e favorire la libera
concorrenza, con l’intento di ripristinare adeguati livelli di legalità e tutelare la sana imprenditoria.
Gli indagati
Elenco delle persone sottoposte a indagini preliminari e, dunque, ancora neppure imputati:
Virzì Salvatore classe ‘65
Barilà Giovanni classe ‘75
Toscano Riccardo classe ‘59
Tardanico Fabio classe ‘66
Malaponti Antonino classe ‘75
Piccolo Claudia classe ‘84
Diano Domenico classe ‘63
Deraco Francesco classe ‘68
Ambrogio Leandro classe ‘74
Guerrisi Rocco classe ‘47
Guerrisi Girolamo classe ‘80
Guerrisi Arcangelo classe ‘83
Berlingeri Salvatore classe ‘69
Dato Santino classe ‘75
Caccamo Carmela classe ‘75
Giuliani Luigi classe ‘46
Guerrisi Girolamo classe ‘81
Guerrisi Luigi classe ‘50
Galante Umberto classe ‘85
Galante Bruno classe ‘58
Cutrupi Antonino classe ‘59
Fortugno Caterina classe 1964
Linguardo Paolo Daniele classe ‘63
Gullì Antonino classe ‘61
Scordo Nicola classe ‘61
Vadalà Sebastiano classe ‘68
Comi Francesco classe ‘59
Loprete Giuseppe classe ‘56
Loprete Giuseppe classe ‘73
Fedele Santo classe ‘54
Crucitti Carmelo classe ‘63
Surace Michele classe ‘57
Mandica Bruno classe ‘57
Modafferi Demetrio classe ‘64
Giordano Andrea Francesco classe ‘51
Spiniello Ferruccio classe ‘68
Giannelli Leandro classe ‘85
Gavazza Paolo Andrea classe ‘69
Vadalà Natalizia classe ‘65
Caridi Gaetano classe ‘70
Marino Ugo classe ‘54
Fedele Francesco classe ‘69
Fortugno Francesco classe ‘69
Scordo Antonio Alessio classe ‘91
I sequestri
È stato disposto il sequestro preventivo delle quote e del capitale sociale di “Fiscality & Project” con sede legale in via Caprilli a Milano, ma operativa in via Sbarre inferiori a Reggio Calabria. Disposto anche il sequestro del ramo d’azienda di autotrasporto merci per conto terzi, con relativi beni strumentali trasferito dalla Ambrocem alla Edilcem per un valore di 211.130 euro.
Ed ancora, sono state sequestrate le seguenti somme alle aziende o, in mancanza, agli amministratori o agli altri indagati collegarti:
437.682,36 euro nei confronti della Ambrocem
133.010,00 euro nei confronti della Ambrocem
105.348,47 euro nei confronti della Ambrocem
140.012,00 euro nei confronti della Edilcem
331.043,00 euro nei confronti della Guerrisi Costruzioni srl
594.579,94 euro nei confronti della Guerrisi Costruzioni srl
286.861,30 euro nei confronti della Eco Piana srl
67.625,00 euro nei confronti della Eco Piana srl
423.579,75 euro nei confronti della St Global srl
423.453,49 euro nei confronti della Sud Impianti italia srl
214.433,00 euro nei confronti della Sud Impianti Italia srl
195.991,00 euro nei confronti della Seby’s P.H. S. srl”
124,00 euro nei confronti della Loprete Costruzioni stradali srl
132.006,00 euro nei confronti della Loprete Costruzioni stradali srl
591.790,88 euro nei confronti di BART srl
175.792,19 euro nei confronti della Megghy srl
224.032,00 euro nei confronti della Complast Italia srl
217.292,00 euro nei confronti della Complast Italia srl
211.472,00 euro nei confronti della Complast Italia srl
110.384,00 euro nei confronti della Linguardo Paolo Daniele
658.204,70 euro nei confronti di Clivia Servizi società cooperativa a r. l.
59.769,00 euro nei confronti della Clivia profumi srl
198.103,33 euro nei confronti della Guscam srl
1.729.708,52 euro nei confronti di Virzì Salvatore, Barilà Giovanni, Toscano Riccardo e, per equivalente, per l’eventuale residuo nei confronti degli stessi.