Nelle scorse settimane è stata indetta, dalla morente provincia di Reggio Calabria, una gara d’appalto per la costruzione di un “pennello” fuori del defunto porto di Saline Joniche. La struttura portuale in questione, irreversibilmente danneggiata da decenni di incuria ed interdetta ad ogni attività, non potrebbe essere resa fruibile in alcun modo da quest’opera, che si configura come l’ennesimo sperpero di denaro pubblico, circa mezzo milione di euro, per di più col parere contrario espresso recentemente dalla nuova amministrazione comunale di Montebello Ionico. Ma la cosa ancor più grave, sarebbero le conseguenze della realizzazione di quest’opera assurda, che comporterebbe quasi certamente la distruzione dell’appena ricostituita spiaggia di Saline Joniche. Inoltre, l’intervento previsto dal bando provinciale prevede l’illuminazione della struttura portuale che, ricordiamo, è stata interdetta ad ogni attività da un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria. Sorgono dunque le seguenti domande. A chi giova quest’opera? Perché questo sperpero di denaro pubblico da parte di un ente in liquidazione? È realizzando opere inutili e dannose come questa che si intenderebbe sviluppare il turismo dell’area? Piuttosto si spendano questi denari pubblici in opere volte al miglioramento della fruibilità del mare e della spiaggia di Saline Joniche, già gravemente danneggiata dal porto nei decenni passati. Finché avremo questa politica e questi politici per l’Area del Basso Ionio reggino e per la Calabria tutta non potrà cambiare nulla! Vivremo ancora per decenni il degrado e l’attesa di quello sviluppo economico sostenibile, sempre promesso, ma mai realizzato.

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