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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 04 DICEMBRE 2024

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Melicuccà, Presentazione del volume “Vita di S. Elia Speleota” del Prof. Enrico Morini dell’Università di Bologna Si svolgerà domenica 8 settembre 2024 alle ore 17.00 nella chiesa di Sant'Antonio di Padova

Melicuccà, Presentazione del volume “Vita di S. Elia Speleota” del Prof. Enrico Morini dell’Università di Bologna Si svolgerà domenica 8 settembre 2024 alle ore 17.00 nella chiesa di Sant'Antonio di Padova

| Il 07, Set 2024

Si svolgerà domenica 8 settembre 2024 alle ore 17.00 nella chiesa di Sant’Antonio di Padova in Melicuccà la presentazione del volume “Vita di S. Elia Speleota” del Prof. Enrico Morini dell’Università di Bologna. Il testo rappresenta un documento di enorme importanza per la spiritualità calabrese e di grande attualità in questi tempi di globalizzazione che esigono una ripresa dell’ecumenismo di cui l'”Anacoreta” di Melicuccà è stato un campione. La vita dello “Speleota”, difatti, costituisce una sintesi cristologica e un autentico cherigma per la cristianità del terzo millennio. L’evento vedrà l’intervento del Prof. Paolo Martino dell’Università Lumsa di Roma e dell’autore, Prof. Enrico Morini. Concluderà i lavori Mons. Giuseppe Alberti, vescovo della diocesi di Oppido-Palmi. “Quest’opera straordinaria – afferma don Paolo Martino – costituisce una pietra miliare per la storia di Sant’Elia e del suo culto A ridosso della festa, questo evento non fa che rianimare l’interesse verso il Santo e ci dà la possibilità di conoscerlo ancora di più, di comprendere meglio la sua “grecità”, di appassionarci a un Santo che ha scelto il nostro territorio per pregare e lavorare e che diventa segno identitario della nostra comunità. È un’opera di una ricchezza straordinaria, dove si dà finalmente un ritratto il più possibile unitario, seppur dopo 40 anni di ricerche, dove si indaga anche sulle reliquie del santo, conservate tutt’oggi nella chiesa del Rosario. Sant’Elia – continua don Paolo – ha una devozione particolare nel nostro paese e tra agosto e settembre la stessa Grotta è meta di incessanti fedeli, sia cristiani che ortodossi. C’è stata nel corso del tempo la voglia di conoscerlo di più, per esempio nel 1993 abbiamo organizzato, parrocchia, Circolo culturale “L. Calogero” e amministrazione comunale, un convegnoper conoscere le vicende del Santo e comprendere il Monachesimo nell’Italia Meridionale e soprattutto chi è emigrato ha mantenuto vincoli di fede, valori e ideali trasmessi poi alle nuove generazioni, dando vita, già dal 1976, all’Associazione Cattolica “Sant’Elia Speleota” a Sidney, fondata da melicucchesi emigrati che hanno voluto portare una statua del Santo. Quando io stesso sono stato in Australia sono rimasto sorpreso dalla fede, dalla devozione e dall’entusiasmo di tanti emigrati. Abbiamo imparato anche in questi anni a sentirci fratelli con la chiesa ortodossa, abbiamo avuto momenti di preghiera insieme, ricordiamo ancora quando Melicuccà ha accolto il patriarca Bartolomeo I, il 23 marzo 2001 fino ad arrivare al 2008 quando la memoria di Sant’Elia è stata inserita all’11 settembre, nel Proprio delle Messe di Oppido-Palmi. La Grotta stessa – conclude don Paolo Martino – è il luogo più santo di tutta la Calabria non solo perché scelto da Sant’Elia per il suo eremitaggio e per i 150 monaci che ebbe al seguito ma perché è un luogo calpestato da molti santi tra cui San Luca da Melicuccà, san Nicodemo di Sicri (città prima di Melicuccà), san Fantino di Lubrichi, San Filarete di Seminara e Sant’Elia il giovane. È luogo di preghiera da oltre un millennio, meta di pellegrinaggi cattolici e ortodossi; è stata inserita tra gli itinerari giubilari e ha assunto un particolare significato ecumenico, divenendo anche luogo simbolico di sperimentazione del dialogo interconfessionale nello spirito profetico del Grande Giubileo dell’anno 2000. Testimonianza che anche se chiese diverse, si può camminare insieme, lo stesso Sant’Elia emblema di umiltà, semplicità e povertà dovrebbefarci riflettere, specie in un tempo di apparenza, di rumore, di superficialità in cui il dialogo sembra più difficile. Apprestiamoci a vivere una serata all’insegna della riflessione e del dialogo, dell’umiltà e di quel senso di fratellanza che oggi sembra essere dimenticato”