Melito Porto Salvo, chiude il reparto di Ortopedia Pierpaolo Zavettieri: "Innescata l'ennesima lotta fra poveri"
Va in scena il secondo atto di una vicenda che a dir poco “spara sull’ambulanza”, nella speranza che non si tratti già del triste epilogo.
Il caso del reparto di Ortopedia dell’ospedale di Melito P.S. sembrava ormai archiviato con la revoca della disposizione di servizio N° 45 del 12.06.2017. Disposizione che, ricordiamo, giunse come un fulmine a ciel sereno e che prevedeva una “chiusura temporanea” del reparto di Ortopedia “T. Evoli”. In quella determinata circostanza, contemporaneamente ad una azione dal basso attivata da liberi cittadini, alla quale partecipai attivamente, scrissi al presidente dell’assemblea dei Sindaci per rispettare una sorta di via gerarchica: l’azione sinergica dei cittadini e dei sindaci in modo compatto scaturì in una felice revoca del provvedimento sopra descritto.
Oggi l’urgenza di una vera e propria “recidiva” mi spinge a denunciare nell’immediatezza e pubblicamente i fatti. In seguito ad una disposizione, recante prot.531 del 17/08/2017 ASP-RC, la Direzione del Dipartimento Ospedaliero (a Firma del Dir. dott. Domenico Calabrò) torna alla carica con un provvedimento che prevede la “Sospensione temporanea attività di ricovero Ortopedia Melito”, con decorrenza da giorno 21 p.v. e sino al 10 di settembre 2017. Tale provvedimento rischia solamente di innescare una guerra fra poveri, poggiando la sua motivazione sulla lontananza maggiore dell’ospedale Spoke di Locri dall’HUB di Reggio Calabria rispetto all’Ospedale Generale di Melito.
Un provvedimento che in pieno agosto rischia di piegare la sanità dell’intera Città Metropolitana!
Nelle more di una opposizione più efficace e nelle sedi opportune mi preme rivolgere ai responsabili ed alla pubblica opinione alcune domande:
come si può chiudere un reperto, anche solo temporaneamente (e sappiamo che potrebbe non essere così) per cui sono stati previsti nel recente atto aziendale 20 degli 80 posti letto della rete ASP al fine di garantire i c.d. LEA (Livelli Minimi di Assistenza)?
Soprattutto, come può l’ospedale HUB di Reggio C. soddisfare il territorio dell’Area Grecanica, così come assevera il nuovo provvedimento, se è vero che quando nel reparto di Ortopedia di Reggio C. non c’è la disponibilità di posti letto, l’utenza viene trasferita presso le strutture private che vengono pagate in “extra-budget” (quindi in modo più oneroso)? A tal proposito ci piacerebbe anche conoscere i numeri dei trasferimenti presso le strutture private. Si aggiunge che alla data odierna né presso l’ortopedia di Reggio C. né presso Polistena risultano posti letto disponibili.
Considerato che attualmente il reparto di Ortopedia di Melito P.S. ospita dei ricoverati anche in condizioni sanitarie non lievi, come può il dipartimento assumersi la responsabilità per il trasferimento di pazienti a rischio? Se avvenisse un decesso causato proprio dal trasferimento, chi si assumerebbe la responsabilità?
Perché il surplus di spesa concesso alla sanità privata (in extra-budget) per sopperire alla carenza di organico non viene impegnato per individuare liberi professionisti che, con contratto temporaneo, colmino il vuoto di Locri, anziché smantellare non più uno ma addirittura due nosocomi, Locri e Melito? Sarebbe anche superfluo aggiungere che la continuità assistenziale che oggi la S.O.C. melitese (Struttura Operativa Complessa) garantisce ai pazienti della propria area territoriale verrebbe persa, così come per converso non verrebbe garantita a Locri spostando medici da Melito (che sarebbero per Locri nuovi medici).
Visto che si individua a pieno titolo il dott. Gaetano Topa come una sorta di referente dell’Ortopedia Metropolitana, eliminando ogni barriera fra HUB e ASP, come mai non si è pensato di mandare a Locri qualche Specialista dell’Azienda di HUB di Reggio C. per sopperire alla carenza di Locri?
Come mai il dott. Antonino Laganà, citato nel provvedimento quale responsabile dell’ospedale Spoke di Polistena, non ha ritenuto, stante l’esigua distanza fra Polistena e Locri, di individuare uno specialista di Polistena senza dover smantellare Melito? Va da sé che riterremmo anch’Egli responsabile per aver contribuito ad una disposizione a nostro avviso totalmente immotivata e dannosa.
Nella disposizione, infine, si legge che sarebbero previsti gli ambulatori a Melito P.S, ma non si legge nella stessa, alcun nome di specialista e nessun orario ambulatoriale, apparirebbe in tal modo che il provvedimento in questione sia stato concepito con ratio incomprensibile ai cittadini e agli amministratori locali.
Per tutto ciò, oltre che nella “magra” veste di consigliere metropolitano, rappresentativa dell’intero territorio di competenza dell’ASP-RC, sento il dovere di intervenire in qualità di sindaco, responsabile della sanità pubblica di un comune ricadente nell’area del nosocomio melitese. A tal uopo rivolgo un ultimo accorato appello al dott. Giacomino Brancati, affinché in qualità di Direttore Generale dell’ASP di Reggio Calabria metta ordine e risolva questo “secondo atto” così come ha brillantemente risolto il primo. L’amministrazione comunale da me rappresentata, ove l’appello cadesse nel vuoto, valuterà singolarmente o unitamente agli altri colleghi sindaci, la possibilità di fare opposizione nei modi e nei termini previsti dalla legge, per il mancato rispetto dei LEA e dell’applicazione dell’organizzazione ospedaliera sul territorio Metropolitano e dell’Area Grecanica.
Pierpaolo Zavettieri – Sindaco di Roghudi
Consigliere Metropolitano di Reggio Calabria