Mercoledì a Sibari una fiaccolata per illuminare la speranza
redazione | Il 18, Mar 2014
La comunità sibarita si mobilita per dire no alla violenza dopo l’uccisione di padre Longobardi. L’iniziativa promossa dalle Parrocchie e dalla Diocesi, col sostegno di Comune e associazioni
Mercoledì a Sibari una fiaccolata per illuminare la speranza
La comunità sibarita si mobilita per dire no alla violenza dopo l’uccisione di padre Longobardi. L’iniziativa promossa dalle Parrocchie e dalla Diocesi, col sostegno di Comune e associazioni
Tante, tantissime fiammelle per illuminare la speranza e testimoniare che la luce del bene e della vita trionfa sempre sulle tenebre del male e della morte.
Dopo l’assassinio di padre Lazzaro Longobardi, ammazzato a sprangate la sera del 2 marzo scorso, Sibari si mobilita. E scende in strada. Nel raccoglimento e nel silenzio, ma con la determinazione di ricordare il sacerdote ucciso e, soprattutto, i valori da lui incarnati: fede in Cristo, pace, accoglienza, impegno civile. Lo strumento scelto per dare testimonianza di ciò è una fiaccolata. Quella che mercoledì sera, alle 20.30, partirà dalla chiesa di san Raffaele Arcangelo, in contrada Lattughelle, per sfilare silenziosa per circa 6 chilometri lungo la vecchia statale 106 prima di giungere tra le case del centro abitato sibarita e sfociare nel piazzale della chiesa di san Giuseppe.
A promuovere l’iniziativa le parrocchie di san Raffaele Arcangelo e di San Giuseppe, sotto la guida del parroco don Francesco Faillace, d’intesa con la diocesi di Cassano all’Jonio, il vescovo monsignor Nunzio Galantino ed il Comune della cittadina ionica. Essenziale anche il sostegno e la partecipazione di decine di associazioni sibarite, protagoniste della fase organizzativa. «La morte atroce di padre Lazzaro – commenta don Faillace – è per tutti fonte di dolore e sofferenza. Ma ciò che lui ha seminato in tanti anni di ministero sacerdotale è tuttora vivo ed è parte di ciascuno di noi. A dimostrazione che il bene vince sempre sul male».