Messa in sicurezza Canalone, il risveglio dell’autorità portuale Assunzione di responsabilità contro lo sversamento in mare di liquami. Il Comitato "7 Agosto" resterà vigile sulla bonifica del canale
SAN FERDINANDO – Il Comitato “7 Agosto”,al quindicesimo giorno di presidio permanente, accoglie positivamente il concreto avvio dei lavori di messa in sicurezza della foce del canalone, frutto soprattutto della costante pressione esercitata quotidianamente dal Comitato nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, con l’unico obiettivo di addivenire immediatamente agli interventi di messa in sicurezza.
La svolta nelle attività si è registrata con l’assunzione di responsabilità da parte dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro la qualedirigerà i lavori di messa in sicurezza sotto la supervisione ed il coordinamento dei tecnici regionali; agli occhi della cittadinanza risulta surreale il rimbalzo di competenze e responsabilità durato oltre 20 giorni soprattutto se oggi la competenza è stata nitidamente delineata.
Il primo tavolo operativo (Comune, Regione, Arpacal, IAM, Autorità Portuale) tenutosi ieri presso il Comune di San Ferdinando ha definito le modalità tecniche dell’intervento di messa in sicurezza al fine di evitare ulteriori sversamenti in mare dei liquami altamente inquinanti presenti alla foce, ancorché l’ARPACAL avesse prescritto, in data 3 agosto, di intervenire con urgenza alla rimozione e smaltimento delle acque contaminate dallo sversamento abusivo di idrocarburi.
Il Comitato rimarrà vigile affinché subito dopo la messa in sicurezza della foce proseguano spedite le attività necessarie a definire gli interventi di bonifica del canale. Sempre ieri si è registrata un’ulteriore ed inaspettata visita dell’Assessore Regionale A. Rizzo a cui abbiamo rinnovato la richiesta di effettuare le analisi chimiche delle acque marine affinché si possano definitivamente stabilire le condizioni di salute del nostro mare, rendendone pubblici i risultati.
Ribadiamo inoltre l’estrema necessità di intervento da parte degli organi competenti (Autorità Portuale ?) per la predisposizione delle adeguate misure di controllo al fine di scongiurare futuri nuovi sversamenti illeciti.
Dobbiamo purtroppo registrare il tentativo di alcuni politici di strumentalizzare la protesta civile del Comitato, intestandosene i risultati nonostante non siano mai stati avvistati all’ombra dei nostri gazebo; a questi politici ricordiamo che il presidio continua nei pressi del canalone dove proseguono le numerose visite di cittadini ed associazioni che riconoscono nel Comitato un genuino esempio di cittadinanza attiva al servizio della comunità ed a tutela del nostro territorio, a beneficio e salvaguardia della salute pubblica, del mare e del turismo.