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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 26 NOVEMBRE 2024

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Metro Cosenza, Orsomarso: “Scarsa cultura istituzionale” "Si rischia di andare incontro a penali da pagare"

Metro Cosenza, Orsomarso: “Scarsa cultura istituzionale” "Si rischia di andare incontro a penali da pagare"
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“Quando si procede a una gara d’appalto, senza consultare un Sindaco e un consiglio comunale appena eletti, si dimostra scarsa cultura istituzionale e si rischia di andare incontro a ennesime penali da pagare”. Lo afferma il consigliere regionale Fausto Orsomarso.

“La Regione ha commesso un gravissimo errore – prosegue Orsomarso – non convocando un tavolo dei servizi con i comuni interessati, in primis Cosenza, e agendo con una fretta che non è assolutamente giustificabile. Appaltando la gara si è passati dal diritto pubblico a quello privato – continua il consigliere regionale – ragion per cui un annullamento della stessa comporterebbe il pagamento di milioni di euro all’impresa aggiudicataria. Oliverio dovrebbe capire che le istituzioni non si parlano attraverso i giornali ma con contatti diretti – continua la nota di Orsomarso- e che a Cosenza quel tracciato non piace: la ragionevolezza avrebbe imposto una discussione, la possibilità di una variante (come abbiamo proposto noi, in campagna elettorale, attraverso le idee dell’architetto Gianfranco Cundari) un percorso limpido che non somigliasse a un blitz”.

“Cosi facendo, invece, egli ha considerato le competenze assegnate ai Comuni come una sorta di optional, un orpello che può essere facilmente bypassato con l’autorità e non con l’autorevolezza. Noi non siamo integralisti e pensiamo che l’opera avrebbe potuto anche nascere, ma su basi diverse, con le varianti proposte da Occhiuto e non certo con una previsione assurda di 40 mila persone di bacino quotidiano, realtà che appartiene al passato nel contesto dei rapporti tra area urbana ed Università. Pensare di andare avanti con il braccio di ferro vanifica le esigenze del
territorio – conclude Fausto Orsomarso – e restituisce l’immagine di una Regione divenuta fortino, all’interno del quale Oliverio non ha nemmeno il candore del tenente Dogo”.