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TAURIANOVA (RC), SABATO 25 GENNAIO 2025

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Mez, giustizia italiana nel mirino dei media Usa

Mez, giustizia italiana nel mirino dei media Usa

| Il 28, Mar 2013

‘Lenta e inconcludente, solo Berlusconi non va in galera’

Mez, giustizia italiana nel mirino dei media Usa

‘Lenta e inconcludente, solo Berlusconi non va in galera’

 

 

(ANSA) L’ennesima dimostrazione di una giustizia italiana “lenta e a volte inconcludente”: la stampa americana non nasconde la sua preoccupazione per il futuro di Amanda Knox, e per quella che in molti durante le dirette da Roma e gli approfondimenti televisivi definisce ‘sentenza schock’. Il sistema giudiziario di casa nostra finisce così inevitabilmente nel mirino di molti giornali e Tv. E mentre i principali quotidiani, vedi il New York Times e il Wall Street Journal, si limitano sostanzialmente a raccontare la cronaca di un ‘clamoroso’ capovolgimento giudiziario difficile da capire per gli americani, l’attacco più duro – e non poteva essere diversamente – arriva dal Seattle Times, il giornale della città di Amanda. Per quest’ultimo la decisione della Cassazione “ancora una volta solleva preoccupazioni su come la giustizia funzioni in Italia”. Una giustizia – si afferma – “dove persone già assolte da gravi accuse penali possono essere ancora per anni minacciate di tornare in carcere, mentre politici potenti come l’ex premier Silvio Berlusconi può evitare le condanne presentando di volta in volta rinvii fino a che i reati non cadono in prescrizione”. Il Seattle Times ricorda quindi la vignetta del Corriere della Sera quando a New York il finanziere Bernie Madoff venne condannato a 150 anni di carcere dopo sei mesi di processo. La principale preoccupazione per i media Usa è capire se esiste la possibilità che Amanda venga estradata in Italia o no. Con molti degli esperti interpellati che spiegano come gli Stati Uniti possono opporsi a una eventuale richiesta da parte delle autorità italiane: perché per la legge americana non si può processare di nuovo una persona sulla base delle stesse accuse.

“La realtà dei fatti è che mio figlio Raffaele è e rimane innocente”: a sottolinearlo è oggi Francesco Sollecito, il padre del giovane studente per il quale la Cassazione ieri ha annullato l’assoluzione disposta nel processo d’appello a lui e ad Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher. Disponendo un nuovo dibattimento davanti ai giudici di secondo grado di Firenze. “Avevamo una profonda speranza – ha detto Francesco Sollecito all’ANSA – che ieri si potesse mettere la parola fine alla nostra odissea. La Cassazione ha invece ordinato un nuovo appello che comunque non potrà che confermare l’innocenza di Raffaele. Al di là di ogni aspetto giuridico rimane infatti che mio figlio è totalmente estraneo a quel delitto”. Raffaele Sollecito, che studia ingegneria informatica a Verona, domani tornerà a casa, in Puglia, per le vacanze di Pasqua. “Parleremo di quanto successo – ha spiegato ancora il padre -, ma questo è il momento di stare ancora più vicini. Dobbiamo recuperare le forze per nuove imprese. Non dobbiamo abbatterci, non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo lottare – ha concluso Francesco Sollecito – per dimostrare l’innocenza di Raffaele”.

E’ da rifare il processo d’appello a Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher: lo ha deciso la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del Pg che ha chiesto l’annullamento della sentenza di secondo grado con cui erano stati assolti i due ex fidanzati “perché il fatto non sussiste”.

COMPAGNA SOLLECITO,TELEFONATA RAFFAELE-AMANDA Raffaele “si è sentito con Amanda Knox. Vedranno cosa fare”: a riferire la telefonata è la compagna di Sollecito, rispondendo al citofono ai cronisti. La ragazza, sentita dal Tg3 Veneto, ha poi detto che Raffaele é distrutto “non sta parlando con nessuno. Ricominciare è dura”

AMANDA, SONO DELUSA – “Sono delusa”: è quanto ha detto Amanda Knox al suo legale Carlo Dalla Vedova, che l’ha informata della decisione della Cassazione di disporre un nuovo processo d’appello per l’omicidio di Meredith Kercher. Amanda ha passato una notte insonne in attesa del verdetto della Suprema Corte. Sono addolorata”: sono le prime dichiarazioni di Amanda Knox riportate dal Seattle Times in cui la ragazza definisce “completamente infondata e ingiusta” la teoria dei procuratori di Perugia. “Non importa ciò che accadrà: io e la mia famiglia continueremo la nostra battaglia legale, fiduciosi nella verità contro accuse errate”

SORELLA MEZ IN LACRIME, SONO FELICE – Ha accolto in lacrime la notizia dell’annullamento del processo d’appello a Raffaele Sollecito ed Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher, la sorella della studentessa, Stephanie. “Sono felice…”, ha detto al legale di famiglia, l’avvocato Francesco Maresca.

SOLLECITO, PENSAVO SI SCRIVESSE PAROLA FINE – “Pensavo si potesse mettere la parola fine a questa vicenda”. Lo ha detto Raffaele Sollecito, parlando con l’avvocato Luca Mauri, uno dei suoi difensori. “Ho parlato con lui poco fa ed è deluso”, ha aggiunto Mauri. “Oggi è il suo compleanno, compie 29 anni, ma non deve essere deluso perché è innocente”. “Sono deluso. Ma io sono innocente e posso continuare ad andare avanti a testa alta”: lo ha detto Raffaele Sollecito parlando con uno dei suoi difensori, l’avvocato Luca Maori, dopo la decisione della Cassazione. Il giovane pugliese ha atteso a Verona dove studia, il pronunciamento dei giudici di Piazza Cavour. “E’ un calvario che continua” ha quindi sottolineato l’avvocato Maori.

AVV. BONGIORNO, LA BATTAGLIA CONTINUA”La battaglia continua”. Così l’avvocato Giulia Bongiorno, uno dei difensori di Raffaele Sollecito, al termine dell’udienza in Cassazione che ha disposto un nuovo processo per il giovane pugliese e per Amanda Knox. “Questo processo è partito in salita – ha detto la Bongiorno – e stiamo scalando un gradino dopo l’altro. Certo, oggi, nel giorno del compleanno di Raffaele, speravamo di sentire la parola fine, anche perché la sentenza di appello è stata coerente e logica. La decisione della Cassazione non è comunque una condanna. Non ripartiremo da zero, ma solo leggendo le motivazioni dei giudici potremo capire su cosa si svolgerà il processo di appello”. Speravo che oggi finisse qui perché credo fermamente nell’innocenza del mio assistito”. Lo scrive su twitter l’avvocato Giulia Bongiorno dopo la sentenza della Cassazione che ha deciso sia da rifare il processo per l’omicidio di Meredith. “L’annullamento di oggi non è una condanna – spiega il difensore di Raffaele Sollecito – la Cassazione non condivide in tutto o in parte la motivazione dell’assoluzione”. Dunque, secondo Bongiorno “bisogna leggere la motivazione per capire in cosa non c’é condivisione e poi fare un nuovo processo sui temi che saranno indicati”.

GIUDICE APPELLO, NO COMMENT, QUESTIONE DI STILE – “No comment, è questione di stile”: così Massimo Zanetti, giudice a latere nel processo d’appello a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox ha risposto all’ANSA che gli chiedeva un commento sulla decisione della Cassazione di annullare l’assoluzione disposta in secondo grado. Zanetti è attualmente giudice al tribunale di Terni.

NUOVO PROCESSO D’APPELLO A FIRENZE Si celebrerà a Firenze il nuovo processo d’appello per l’omicidio di Meredith Kercher. Lo ha deciso la Cassazione.

PG CASSAZIONE, NUOVO PROCESSO SU TUTTO – Il nuovo processo d’appello a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox per l’omicidio di Meredith Kercher sarà “su tutto”: a dirlo è stato il procuratore generale della Cassazione, Luigi Riello, subito dopo la lettura del dispositivo. Il magistrato ha spiegato che è stato totalmente accolto il ricorso della Procura generale di Perugia.

NUOVO PROCESSO, E’ BREAKING NEWS SU TV USA “Il processo di Amanda Knox è da rifare”: la notizia che arriva in piena notte dall’Italia è una breaking news su tutte le principali tv Usa, a partire dalla Cnn. L’annuncio della Corte di Cassazione arriva quando a Seattle, sulla costa occidentale americana, sono da poco passate le due del mattino, mentre a New York, sono le quattro. Tutti i media si interrogano sulla possibile richiesta di estradizione di Amanda Knox da parte delle autorità italiane. “Abbiamo capito che rimarrà libera…”, afferma il corrispondente della Cnn collegato in diretta da Roma, mentre la Nbc sottolinea come la famiglia Knox abbia sempre considerato “ingiuste” le accuse e si sia sempre detta “fiduciosa nella verità”. Di decisione “incredibile” e “sensazionale” parlano la Cbs e la Abc, mentre la Fox di “storia infinita”.

NYT, CASO CLAMOROSO, SE CONDANNA AMANDA ESTRADATA “Sentenza di assoluzione capovolta”: così titola il New York Times, riportando la notizia che arriva dall’Italia sul processo da rifare per Amanda Knox e parlando di “caso clamoroso”. Il quotidiano sottolinea come “spesso i media negli Stati Uniti hanno ritratto la Knox come un’americana ingenua incappata erroneamente nella palude di un sistema legale italiano che non funziona”. Ora – prosegue ul Nyt – “la prospettiva è che Amanda Knox possa essere riprocessata in sua assenza e alla fine, se condannata, affrontare l’estradizione”.

AVVOCATO KERCHER FA GESTO PUGNO IN SEGNO VITTORIA Il gesto del pugno in segno di vittoria: così l’avvocato Francesco Maresca, difensore della famiglia Kercher, ha accolto la sentenza di annullamento da parte della Cassazione dell’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio della studentessa inglese Meredith.

PADRE SOLLECITO ASSENTE A LETTURA SENTENZA ROMA – Assente in aula, al momento della lettura del dispositivo della sentenza sull’omicidio Meredith, il padre di Raffaele, che ieri invece aveva trascorso la giornata in attesa al Palazzaccio.

FAMIGLIA, CAPIRE LA VERITA’ PER MEZ “Capire la verità su quello che é successo quella notte è tutto quello che possiamo fare per lei ora”: così la sorella di Meredith Kercher, Stephanie, dopo la decisione della Cassazione che ha annullato l’assoluzione di Raffaele Sollecito e di Amanda Knox per il delitto della studentessa inglese. Parole contenute in un messaggio diffuso attraverso i legali della famiglia, gli avvocati Francesco Maresca, Serena Perna e Vieri Fabiani. “In quanto famiglia – ha sottolineato ancora Stephanie Kercher – dobbiamo fare tutto quello che possiamo per Mez e cercare tutte le risposte. Noi dobbiamo ancora affrontare un lungo viaggio ma è il solo che può consentire alla nostra bellissima Meredith di riposare in pace. Grazie a tutti quelli che ci hanno mostrato il loro sostegno in un momento così difficile”

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di Amanda Knox contro la condanna a tre anni di reclusione per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, da lei accusato del delitto di Meredith Kercher. La condanna diventa così definitiva. La Knox ha già interamente scontato la pena.

DA SEATTLE A PERUGIA,TUTTI I PROTAGONISTI

Questi i protagonisti della vicenda processuale relativa all’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia la sera dell’1 novembre 2007. MEREDITH SUSANNA CARA KERCHER era nata il 28 dicembre 1985 a Londra. In Inghilterra aveva frequentato l’Università di Leeds. Giunta a Perugia circa un mese prima del suo omicidio grazie al programma Erasmus, all’Università del capoluogo umbro studiava storia del cinema, letteratura inglese e lingua francese. AMANDA KNOX. Nata a Seattle il 9 luglio del 1987 è cresciuta nella città americana dove seguiva un corso di lingua e letteratura creativa nella locale Università per stranieri. Appassionata di yoga e calcio, a Perugia viveva nella casa di via della Pergola insieme a Meredith e a due coinquiline italiane. Nel capoluogo umbro frequentava un corso di scrittura creativa. Durante il processo di primo grado, al termine del quale è stata condannata a 26 anni di reclusione, ha mostrato in aula maglie dedicata ai Beatles dei quali è appassionata. Nel giudizio di secondo grado, conclusosi con l’assoluzione, è invece apparsa sempre tesa. Vive a Seattle. Imminente dovrebbe essere la pubblicazione del suo ‘libro-verita’ “Waiting to be heard”. Dopo la decisione della Cassazione che ha disposto un nuovo processo d’appello si è detta “addolorata” ed ha parlato di accuse “completamente ingiuste e infondate”. RAFFAELE SOLLECITO. Nato a Bari il 26 marzo del 1984 è l’ex fidanzato della Knox che ha conosciuto a un concerto di musica classica. Nel 2003 si è iscritto all’Ateneo perugino laureandosi in informatica in carcere dopo il suo arresto. Sta seguendo ora il corso di specialistica in realtà virtuale all’Università di Verona. I giudici della corte d’assise l’hanno condannato a 25 anni di carcere. Anche lui è stato assolto in appello. Lo scorso settembre ha pubblicato negli Usa il libro “Honor bound” in cui racconta la sua versione dei fatti. “Pensavo si potesse mettere la parola fine a questa vicenda”, ha detto, commentando la sentenza della Cassazione. RUDY GUEDE. Originario di Agou, in Costa d’Avorio, dove è nato il 26 dicembre del 1986 è arrivato in Italia all’età di sei anni. Arrestato in Germania dopo l’omicidio è stato processato con il rito abbreviato e condannato definitivamente a 16 anni di carcere. PATRICK LUMUMBA. Nato a Kindu, in Congo, il 5 maggio del 1969, è giunto in Italia all’età di 15 anni lavorando inizialmente nel settore della produzione di abbigliamento. Musicista, ha a lungo gestito un pub chiuso dopo il suo coinvolgimento nell’inchiesta sull’omicidio Kercher. Venne arrestato in seguito alle dichiarazioni di Amanda e passò circa due settimane in carcere prima di essere riconosciuto estraneo alla vicenda e prosciolto. La Knox è stata condannata a tre anni, già scontati, per calunnia nei suoi confronti.