Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 05 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Michele Caccamo e Piero Pintucci scrivono una canzone sulla storia di Stefano Cucchi

Michele Caccamo e Piero Pintucci  scrivono una canzone sulla storia di Stefano Cucchi
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Michele Caccamo, scrittore e poeta, e Piero Pintucci, autore di moltissime canzoni di Renato Zero (Il carrozzone, Mi vendo, Il jolly e tante altre) hanno scritto “Gli occhi di Stefano” un brano che ripercorre la tristissima storia di Stefano Cucchi. La canzone è inserita all’interno del nuovo lavoro discografico di Rossella Seno dal titolo Pura come una bestemmia. La Seno, cantattrice (come ama definirsi) è stata vincitrice del premio speciale Ciampi, assieme a Nada e Capossela.

Da ieri è nel circuito radiofonico il singolo “La chiamavano strega” altro brano che porta la firma del Poeta Caccamo, e la musica di Massimo Germini.

«Dopo aver letto la storia di Simona Kossak, ne parlai con Michele Caccamo e così nacque il testo di “La chiamano strega” – racconta Rossella Seno – Una biologa che decise di abitare per più di trent’anni nella foresta di Bialowieza, adeguandosi a uno stile di vita antico, vivendo in una capanna senza elettricità, acqua corrente, lontano da ogni comodità. Etichettata come strega, nome che davano in quell’epoca alle donne in grado di comunicare con gli animali e la natura stessa».

Massimo Germini commenta: «La canzone (musica mia e testo di Michele Caccamo, affermato poeta e scrittore), prende spunto dalla storia vera di Simona Kossak. La musica è di sapore irlandese completa di un riff introduttivo, che poi ricorre all’interno del brano, eseguito dal violino e il mandolino all’unisono (appunto all’irlandese)».

L’album “PURA COME UNA BESTEMMIA” nei negozi e sulle piattaforme e store dal 3 aprile, è un disco che scuote “anime e coscienze”, i testi trattano di immigrazione, di violenza sui deboli, della scarsa attenzione sull’ambiente e la Terra che abitiamo; è un monito a superare le disuguaglianze in ogni loro forma.

I brani sono firmati da importanti nomi: Massimo Germini (storico e straordinario chitarrista di Roberto Vecchioni), Pino Pavone (che firmò gran parte della discografia di Piero Ciampi), Piero Pintucci (firma delle più toccanti canzoni di Renato Zero), Michele Caccamo (poeta tradotto in cinque lingue e considerato nei Paesi Arabi il “Poeta della fratellanza”), Matteo Passante, Lino Rufo che ha musicato un testo di Sanguineti, Federico Sirianni, il cui brano è preceduto da una poesia di Erri De Luca. Con il brano “Luna su di me”, scritto da Germini e Fiorucci, parte dei proventi andrà ad Animals Asia, per la protezione e il salvataggio degli orsi tibetani. “Un progetto

realizzato per mettere a conoscenza della crudeltà che l’uomo può esercitare su altri esseri senzienti, in questo caso gli orsi della luna”.

Questa la tracklist dell’album e relativi autori: “Mare nostro” (Erri De Luca), “Ascoltami o Signore” (Federico Sirianni), “Principessa” (P.Pavone-M.Germini), “La ballata delle donne” (E.Sanguineti- L.Rufo), “Gli occhi di Stefano” (M.Caccamo-P.Pintucci), “La città è caduta” (P.Pavone-M.Germini), “Luna su di me” (P.Fiorucci-M.Germini), “La chiamano strega” (M.Caccamo-M.Germini), “Io che quando posso” (M.Passante-M.Germini), “Remi e ali” (M.Passante-M.Germini), “Lasciatemi stare” (M.Caccamo-M.Germini), “Sei l’ultimo” (M.Passantte-M.Germini) e “Puri come una bestemmia” (F. Sirianni).

A proposito della copertina del disco, Rossella Seno afferma: «La donna in croce è un simbolo. Non rappresenta solo la donna, così maltrattata, ma l’essere umano e la Natura stessa, ecco perché la croce piantata in un mare di rifiuti, sacrificati nel nome del dio denaro, del potere».