Michi Dei Rossi travolge il Museo del rock di Catanzaro Standing ovation finale
Colori, immagini di grandi musicisti ,copertine di dischi ,un mondo in vinile, che si dispone in tre piani ,con teche e stanze che custodiscono gioielli musicali ,con le diverse tematiche che vanno dal Blues,alRock,alBeat italiano, dai Beatles alle “Stelle” di Mario Schifano ,un mondo che catapulta la gente dalla staticità delle esposizioni, alle parole ed alla musica live con gli incontri con i protagonisti del Rock. Michi Dei Rossi, cinquanta anni di musica live, batterista e leader delle Orme ,conquista il pubblicolo coinvolge e nel finale suona anche la batteria con i ragazzi della band “Faust e MalchutOrchestra”, bravi ad aprire l’incontro musicale .Tutto inizia da Marghera, Michi al centro della stanza gremitissima , con ai lati Piergiorgio Caruso e Rino Amato che lo incalzano con domande sul Prog,sulla nascita e cambiamenti di organico delle Orme e su diversi temi musicali. Le parole si alternano con l’ascolto di dischi in vinile ,sotto la puntina del giradischi suonano “Senti l’estate che torna”, “Sguardo verso il cielo”,Gioco di bimba”,”Collage”,”Truck of fire”,”Amico di ieri” e “Felona e Sorona”cantata in inglese. Michi Dei Rossi dialoga anche con la gente e Antonio Ludovico, dalla postazione sonora del giradischi, lo incalza chiedendo come nascono i brani delle Orme,”È un lavoro d’insieme, ognuno porta la porzione di creatività e le soluzioni musicali attinenti al proprio strumento per poi assemblare insieme “.Il dialogo è una lunga serie di aneddoti,come l’acquisto d primo mini moogavvenuta tramite l’amico Armando Gallo, giornalista musicale che viveva in Inghilterra e portato in Italia dalla band in tour “Rare Earth”,famosa per la canzone “Simpaty” ,per evitare i costi di trasporto e trasferimento Venezia Londra .Ancora retroscena inediti,come quello della copertina del primo album del Prog italiano “Collage” del 1971,che vede ritratti le Orme, in una foto scattata da Armando Gallo,a petto nudo e dipinti di bianco , con Michi con una croce in mano ,davanti a un cimitero sconsacrato di Milano. Il tempo passa in fretta, Michi Dei Rossi regala al Museo del Rock una delle sue canotte di basket dell’Italia che usa per suonare, due bacchette da batteria firmate e personalizzate con i colori dell’album “L’infinito” e l’album “La via della seta” ,per chiudere un ciclo da “Ad Gloriam” ,primo rarissimo album delle Orme custodito nelle stanze del museo ,fino al loro ultimo lavoro discografico di inediti. La passione e la competenza di Piergiorgio Caruso, creatore con tutti i suoi dischi in vinile del Museo,di Rino Amato e Antonio Ludovico,esperti conoscitori di musica ,viene ripagata dalla gente .C’è anche il tempo per una performance alla batteria insieme ai ragazzi dei “Faust e Malchut Orchestra” con una lunga jam session ed un pezzo di “Collage”.La standing ovation finale e’ tutta per Michi Dei Rossi ,insieme a Piergiorgio Caruso, Rino Amato e Antonio Ludovico che ringraziano Fulvio D’Ascola per avere potuto realizzare l’evento .