Mimmo Bevacqua soddisfatto delle modifiche apportate allo Statuto regionale Bevacqua auspica una riforma complessiva della Carta regionale che abbia in animo non solo “l’eliminazione del consigliere supplente e del limite agli assessori esterni, e l’introduzione della figura del consigliere delegato
“Dobbiamo avere il coraggio di guardare allo Statuto con uno spirito quasi rivoluzionario, trasformando tale strumento in una piattaforma normativa la cui unica finalità consiste nell’offrire ai cittadini una regione più snella ed efficace, volta a programmare e indirizzare, non solo a gestire”.
Lo ha dichiarato il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, esprimendo piena soddisfazione per l’approvazione delle variazioni dello Statuto regionale in seconda lettura, avvenute nel corso della riunione odierna di Consiglio.
“Il traguardo che dobbiamo porci – ha aggiunto l’esponente del Pd – deve essere ambizioso, sapendo cogliere a livello nazionale e locale le spinte di cambiamento in atto che ci devono portare a guardare, con celerità e determinazione, ad un nuovo regionalismo ed a tutto ciò che questo può e deve implicare”.
Bevacqua auspica una riforma complessiva della Carta regionale che abbia in animo non solo “l’eliminazione del consigliere supplente e del limite agli assessori esterni, e l’introduzione della figura del consigliere delegato che sono aggiustamenti in corso d’opera, utili ma non risolutivi. La nuova strada da imboccare con convinzione è quella di un regionalismo maturo, che significa nuove e diverse competenze e, soprattutto, piena responsabilità nel caso di cattiva gestione”.
E sull’elaborazione della nuova Carta regionale, Bevacqua lancia “l’idea di una consultazione pubblica, magari on-line, aperta e inclusiva, che coinvolga anche le scuole superiori, per chiedere ad ogni cittadino calabrese di contribuire a far nascere la regione che vorrebbe. Una sorta di raccolta di buone idee – conclude l’esponente del Pd – attraverso la quale accorciare anche la distanza, talvolta pesante, tra le nuove generazioni, la politica e le istituzioni”.