Mimmo Petullà, percorsi condivisi tra istituzione municipale e aggregazioni sociali
Feb 25, 2021 - redazione
Nella città di Taurianova, in passato, sono stati proposti e realizzati percorsi di condivisa programmazione tra istituzione municipale e aggregazioni sociali. Le scelte individuate hanno spesso rivelato taluni punti di forza, dai quali è stato possibile evincere il proposito di dare slancio a rapporti di reciprocità. Questo tentativo – volto, tra l’altro, a costituire le basi per una collaborativa fiducia – invita tuttavia a rifuggire da facili entusiasmi, dal momento che i suoi esiti non hanno generato un processo di mutamento dei sodalizi, in modo particolare nell’autonomia della crescita e nella tendenza a evadere il terreno delle questioni sociali. Anche oggi sembra opportuno ricordare che, le possibili dinamiche da instaurare con la sfera istituzionale – inclusa la forma di relazione aperta alla più lodevole cooperazione – non devono far perdere di vista l’originaria specificità e l’ineludibile azione creativa dell’associazionismo. Tale basilare connotazione impone a esso – prima di ogni altra cosa – l’urgenza di rivendicare l’acquisizione di un ruolo decisionale nella pianificazione delle politiche sociali, nell’ambito dello svolgimento di una funzione di mediazione tra il sistema politico e amministrativo e le istanze della cittadinanza. Non si tratta – com’è del tutto evidente – di un approccio da consegnare alla libera scelta, ma di una presa di posizione in grado di assumere una centrale valenza democratica. Tralasciarla – subordinandola, come tuttora accade, al più visibile impatto di altre attività promozionali – significa distogliere l’attenzione critica dalle reali e complesse problematiche, mortificando al contempo la logica sottesa alla natura delle organizzazioni sociali. E’ pertanto auspicabile che le stesse associazioni – a partire dal fondamentale e rappresentativo organismo della Consulta – smettano di ripiegarsi sulla tradizionale funzione di collaterale, riduttiva e dispersiva supplenza, favorendo in questa nuova congiuntura una discussione pubblica, all’interno della quale esporre la progettazione di una più ampia traiettoria d’impegno. E’ solo questa corresponsabile prospettiva – in discontinuità con il trascorso – che può rafforzare la loro identità culturale, trasformandole in un soggetto veramente attivo nella partecipazione alla costruzione del bene comune.