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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 28 NOVEMBRE 2024

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Minasi (Lega), l’attenzione che Boccia ci riserva, non la vogliamo Sentire parlare Francesco Boccia di vergogna che dovrebbe provare Matteo Salvini nel venire in Calabria, aiuta, senza particolare sforzo a dire il vero, a ricordare quanto impegno effettivamente il responsabile enti locali del Pd abbia profuso nei confronti della nostra regione quando rivestiva un ruolo importante nel governo Conte

Minasi (Lega), l’attenzione che Boccia ci riserva, non la vogliamo Sentire parlare Francesco Boccia di vergogna che dovrebbe provare Matteo Salvini nel venire in Calabria, aiuta, senza particolare sforzo a dire il vero, a ricordare quanto impegno effettivamente il responsabile enti locali del Pd abbia profuso nei confronti della nostra regione quando rivestiva un ruolo importante nel governo Conte

Sentire parlare Francesco Boccia di vergogna che dovrebbe provare Matteo Salvini nel venire in Calabria, aiuta, senza particolare sforzo a dire il vero, a ricordare quanto impegno effettivamente il responsabile enti locali del Pd abbia profuso nei confronti della nostra regione quando rivestiva un ruolo importante nel governo Conte. Come dimenticare, infatti, la ribalta nazionale e mediatica che quell’esecutivo ha regalato alla Calabria con il valzer dei commissari alla sanità, e un settore strategico senza guida nel pieno della pandemia, tanto da richiamare le istituzioni locali a Roma affinché si ponesse fine a quella situazione incresciosa? Ed oggi, cito testualmente, parla di impegno sul “debito sanitario che hanno fatto i commissari di Stato”, quegli stessi commissari che oltre ad aver creato ulteriore caos nel comparto sanità, sono stati insigniti di pieni poteri attraverso il decreto cristallizzato dai suoi alleati del M5S. E cosa dire sulle polemiche insorte lasciando i sindaci a combattere senza strumenti contro le difficoltà di ordine pubblico durante l’emergenza sanitaria, creando un fronte comune di dissenso da Nord a Sud e da destra a sinistra? Stesso sussulto di memoria che sovviene quando, ministro per gli affari regionali e le autonomie, fece pressioni affinché, nonostante i contagi non fossero allarmanti, non si andasse a votare per il rinnovo del Consiglio regionale nella data che era stata stabilita, lasciando un ente ingessato in una fase socio-economica delicatissima, a scapito dei calabresi e della Calabria. Non possiamo neppure dimenticare l’opposizione a Jole Santelli quando decise di consentire la riapertura dei locali che avessero adeguato spazio esterno in un momento di calo significativo dei contagi e a fronte delle gravi ristrettezze vissute dagli esercenti della ristorazione. E quante volte da ministro è venuto a toccare con mano le questioni calabresi? La sua presenza è più tangibile adesso per questioni meramente elettorali e, probabilmente, per placare le vicende interne al suo partito che per reale interesse al territorio. Però attribuisce sentimenti di vergogna ad altri che, invece, non hanno lesinato di essere con cadenza costante in Calabria e soprattutto non hanno mai evitato il confronto con la gente. Se questa è l’attenzione che Boccia ci riserva, lo ringraziamo ma crediamo, onestamente, sia meglio non riceverne alcuna.