Minore accoltellato, interviene il Garante Marziale Le sue parole: "Si è affievolito tra i giovani il concetto di controllo sociale"
“Quanto accaduto a Villa San Giovanni, dove un minorenne è stato accoltellato sulla strada mentre si accingeva ad andare a scuola, non è certamente ascrivibile ad un atto di bullismo andato oltre, ma ad un atto di vera e propria devianza, evidentemente prodotto da processi di socializzazione primaria inadeguati”. E’ quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, a parere del quale: “Se ciò accade è anche perché si è affievolito tra i giovani il concetto di controllo sociale, ossia l’insieme delle risorse materiali e simboliche di cui una società dispone per assicurare la conformità del comportamento dei suoi membri ad un insieme di regole e principi prescritti e sanzionati”.
Per Marziale: “Al cospetto di ogni fenomeno deviante non basta dire che si tratta di una gioventù ‘malata’ senza mettere in luce, come fattori propulsivi del comportamento deviante, le caratteristiche generali e strutturali della società, e il contesto di relazioni interpersonali alla base del processo di socializzazione e di costruzione identitaria, partendo proprio dalle vicende familiari, dalla prima educazione, senza trascurare un quadro culturale d’insieme che vede nell’esercizio della violenza la soluzione di ogni controversia, nella realtà così come nelle fiction, fino ai videogiochi”.
“Se poi a ferire è un giovane proveniente da un altro Paese, allora bisogna avere il coraggio di ammettere che il problema riguarda le procedure di integrazione e controllo sociale, che in Italia risultano essere piuttosto lacunose, soprattutto – conclude il Garante – in termini di espiazione della pena quale risarcimento alla società”.