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TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

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Miur taglia fondi alla Calabria sugli asili nido L'indignazione della politica regionale

Miur taglia fondi alla Calabria sugli asili nido L'indignazione della politica regionale
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Il Miur taglia fondi alla Calabria sugli asili nido. la politica regionale commenta negativamente la notizia.

MARZIALE E NAVA

“La decisione del Miur di stanziare i fondi per i nuovi asili nido, penalizzando la Calabria di 1,3 milioni, non ci è affatto piaciuta, danneggiando anche la conciliazione lavoro-famiglia che riguarda maggiormente le donne – sottolineano il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Antonio Marziale, e la presidente della Commissione Pari Opportunità, Cinzia Nava- Gli impegni familiari si concentrano, infatti, sulle spalle di donne e mamme, costrette a rocambolesche imprese per incastrare tutti gli impegni della giornata – rilanciano Marziale e la Nava in una nota congiunta-. La tutela della maternità e dei piccolini passa da molteplici interventi, che iniziano dal periodo di gestazione e proseguono durante i primi anni di vita del bambino. Ridurre la spesa significa di fatto chiudere gli asili nido, anziché farli aumentare come numero e frequenza portandoci al fianco degli altri Paesi europei”.
“Il fatto stesso che l’Italia non riesca a uscire come altri Paesi europei dalla recessione – proseguono Marziale e Nava –, appare fortemente connesso con l’abbandono delle politiche scolastiche di qualità, in primis delle politiche a sostegno della frequenza dei bambini agli asili nido. Ciò è sbalorditivo, rispetto ai continui proclami di attenzione verso la famiglia, le donne e i minori da parte della politica”.
“A nulla vale la giustificazione del sottosegretario all’Istruzione, Vito De Filippo, secondo il quale i tagli sono frutto di un accordo raggiunto in Conferenza unificata dove sedevano i rappresentanti di Regioni ed Enti – sottolineano Marziale e Nava – perché nessuno potrebbe affermare che in un territorio depresso come la Calabria la riduzione della spesa di così grave portata possa essere accettata. Se in sede di Conferenza nessuno ha detto niente, ebbene lo diciamo noi – concludono – con la forza di un lavoro che ci pone quotidianamente davanti a sempre più evidenti difficoltà di mamme e bambini, i quali avrebbero dovuto registrare aumenti e non decurtazioni per soddisfare i bisogni cui devono far fronte”.

ALESSANDRO NICOLO’ (FORZA ITALIA)

“La decisione del Miur – dice Nicolò – con riferimento alla Calabria, opera un taglio secco di 1,2 milioni di euro rispetto ai 6 originari previsti nel fabbisogno elaborato dal ministero stesso, sovvertendo i criteri adottati poco tempo fa dalla Conferenza unificata Stato-Regioni. La fascia di età più colpita dai tagli – osserva Alessandro Nicolò – risulterebbe quella compresa tra zero e sei anni, con conseguenze negative per le scuole infantili. Peraltro – prosegue Nicolò – la Calabria, secondo quanto disposto dal Miur, si vedrebbe assegnata una quota per ogni bambino assistito di poco meno di cinquanta euro, a fronte degli oltre cento euro dedicati ai piccoli residenti in Valle D’Aosta. In Calabria una decisione del genere – sostiene Alessandro Nicolò – non farebbe altro che alimentare la dispersione scolastica e impedire alle famiglie di iscrivere i propri figli per mancanza di disponibilità strutturali. Da qui, la necessità che il presidente della Regione riferisca urgentemente al Consiglio regionale sulla vicenda, nel frattempo operando per recuperare i fondi tagliati che in una regione come la nostra sono oltremodo necessari”.

JOLE SANTELLI E ROBERTO OCCHIUTO

“La decisione del Miur di stanziare i fondi per i nuovi asili nido, penalizzando soprattutto le regioni del Sud, appare illogica e discriminatoria. Se da un lato si evidenza ancora una volta da il disinteresse del governo centrale nei confronti del Merdione, dall’altro emerge l’inadeguatezza dei governi locali di sinistra che guidano le regioni del Sud, compresa la Calabria, tra quelle più danneggiate dalla distribuzione”. “Come dichiarato da rappresentanti del governo, i criteri di assegnazione, frutto di accordo in Conferenza Stato-Regioni, si basano principalmente sul numero di bambini nella fascia d’eta presa in considerazione (da 0 a 6 anni), sul numero degli iscritti ai nidi e infine sulla presenza di scuole dell’infanzia statali sul territorio regionale. Basandoci sui calcoli matematici effettuati ad inizio Ottobre dal Miur, rispetto ai fondi stanziati poi in data 2 novembre, mancano per le regioni meridionali 13.7 milioni di euro. In particolare la Calabria perde il 20% delle risorse previste dai calcoli del Miur, ricevendo 4.8 milioni a fronte dei 6 pianificati, che prevedono l’assegnazione di 49 euro per ogni bambino, cifra di molto inferiore rispetto a quella di altre regioni, come per esempio la Valle d’Aosta (103 euro). Il governatore Oliverio che posizione ha preso in Conferenza Stato-Regioni sui tagli che penalizzano le nostre famiglie ed i comuni che devono erogare i servizi? E per quale motivo ha accettato questa ripartizione? Forza Italia ha presentato questa estate una mozione, di cui Roberto Occhiuto ne è stato il primo firmatario, contro il criterio dell’assegnazione sulla base della spesa storica che penalizza il Sud su
tutti i servizi. Su questa decisione, che ‘massacra’ la Calabria su tutti i servizi sociali, ci saremmo aspettati l’incatenamento di Oliverio, non su lotte di potere intestine che il PD ed AP antepongono ai bisogni di un’intera Regione. Presenteremo, come deputazione calabrese, un’interrogazione parlamentare che chiarisca l’iter dei lavori in Conferenza Stato-Regioni e la posizione del Governo e della Regione Calabria di fronte all’ennesima penalizzazione del Sud e della nostra terra.”

FORZA ITALIA GIOVANI CALABRIA

“Ci viene il dubbio che il governatore Mario Oliverio, impegnato a scegliere le catene per la sua lotta personale sulla Sanità, abbia dimenticato di presenziare, o di mandare qualcuno in rappresentanza, alla conferenza Stato-Regioni in cui si è discusso circa la distribuzione del Fondo per il sistema integrato di educazione e istruzione, in cui il Miur assegna alle Regioni i fondi per i nuovi asili nido.” “Ci viene il dubbio che il governatore Mario Oliverio, impegnato a scegliere le catene per la sua lotta personale sulla Sanità, abbia dimenticato di presenziare, o di mandare qualcuno in rappresentanza, alla conferenza Stato-Regioni in cui si è discusso circa la distribuzione del Fondo per il sistema integrato di educazione e istruzione, in cui il Miur assegna alle Regioni i fondi per i nuovi asili nido.”

FEDERICA DIENI (M5S)

«Il Miur taglia in modo discriminatorio i fondi per gli asili nido sfruttando l’inerzia colpevole della Regione Calabria e dei suoi delegati». È quanto dichiara la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni. «Il ministero dell’Istruzione – continua la parlamentare – ha infatti ridotto di 13,7 milioni lo stanziamento per le regioni del Sud e di 1,2 per la sola Calabria, che avrebbe dovuto ricevere 6 milioni a fronte dei 4,8 effettivamente assegnati. Significa che, mentre la Valle d’Aosta potrà godere di 103 euro per ogni bambino nella fascia d’eta tra 0 e 6 anni, la Calabria dovrà accontentarsi di soli 49 euro. Si tratta di una sperequazione inaccettabile, che dimostra in modo palese lo sbilanciamento del Pd a favore delle regioni del Nord e la scarsa considerazione in cui viene tenuto il Sud e la Calabria in particolare». «Ma ciò che colpisce ulteriormente – aggiunge Dieni – sono le affermazioni del sottosegretario all’Istruzione Vito De Filippo, secondo cui i criteri “sono frutto di un accordo raggiunto in Conferenza unificata dove sedevano i rappresentanti di Regioni ed enti”. Delle due l’una: o De Filippo dice il falso, ma sarebbe difficile crederlo, oppure il Miur ha ridotto drasticamente i fondi con il beneplacito della Regione Calabria, incapace di opporsi a queste logiche discriminatorie». «È dunque doveroso – conclude la deputata 5 stelle – che il governatore Mario Oliverio spieghi subito come sono andate davvero le cose e trovi il
modo di garantire il funzionamento degli asili nido calabresi anche a fronte del drastico taglio dei fondi disposto dal ministero».