Lo scopo degli improvvisati attori è quello di raccogliere fondi da destinare alla ristrutturazione della chiesa di San Giuseppe

di TERESA COSMANO

Molochio, nasce la compagnia teatrale “Piccolo spazio”

Lo scopo degli improvvisati attori è quello di raccogliere fondi da destinare alla ristrutturazione della chiesa di San Giuseppe

di Teresa Cosmano

MOLOCHIO (RC) – Ridere fa bene all’anima recita un detto. E ci sono persone che hanno il grande dono di far ridere. A questa categoria appartengono sicuramente i componenti di “Piccolo spazio”, la compagnia teatrale di Molochio, nata nel marzo del 2012, da un’idea del gruppo dei volontari di San Giuseppe, subito accolta e supportata dal parroco don Giovanni Battista Tillieci, che ne ha pure scelto il nome. Lo scopo di questi giovani, improvvisatisi con ottimi risultati attori, è quello di raccogliere fondi da destinare alla ristrutturazione della chiesa di San Giuseppe. I ragazzi mettono in scena commedie leggere, brillanti ed esilaranti, dove la risata è assicurata. Se poi questa si tinge di generosità, diventa ancora più bella. La compagnia ha già all’attivo tre commedie, l’ultima messa in scena alcuni giorni fa. “Mi sono svegliato in Paradiso” era il titolo della rappresentazione teatrale in due atti, ambientata all’interno di un insolita casa di riposo. Il protagonista, un arzillo nonnino di nome Cenzu, riceve in eredità dalla defunta moglie, un mucchio di soldi e svariati gioielli, ritrovandosi all’improvviso ricco. Cenzu, da tutti stimato per la sua generosità, decide di dividere il lascito con i suoi migliori amici, ‘Ntoni, Rosa e Mela, tre anziani che vivono nella stessa casa di riposo. Dopo una serie di peripezie e colpi di scena, i quattro decidono di lasciare l’ospizio e vivere una seconda giovinezza. La compagnia “Piccolo spazio”, in breve tempo, ha saputo conquistarsi un posto di rilievo nella comunità, attirando con i propri spettacoli teatrali, collegati ad un preciso impegno sociale, un pubblico variegato. «Il nostro pubblico – ha spiegato Enzo Caruso, uno dei fondatori della compagnia – va dai sei anni agli ottanta e oltre. Ci sono interi nuclei familiari. E il bello è che si divertono tutti. Con l’incasso del teatro aiutiamo il parroco a restaurare la chiesa di San Giuseppe, ma lo scopo principale è far divertire la gente. Vogliamo poi inserire i giovani in un’attività che li aiuti a relazionarsi meglio con gli altri».